Pubblicato il 30 Marzo 2022
Agli attacchi e agli insulti sguaiati che da giorni piovono sull’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, risponde oggi con un commento pubblicato su “Patria indipendente”, l’organo di informazione dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia. Una risposta pacata ma ferma che parte dal bilancio dell’ultimo congresso dell’associazione che si è concluso qualche giorno fa a Riccione: “Siamo entrati forti e uniti al Palacongressi di Riccione – scrive il presidente dell’Anpi – e ne siamo usciti ancora più forti e ancora più uniti. Questa è una verità sull’andamento e sull’esito del 17° congresso nazionale dell’Anpi. Ma non è tutto: il congresso ha dato al Paese, in questo terribile momento, una lezione di democrazia. Non parlo soltanto dei 125 interventi che si sono succeduti affrontando con competenza e passione il vastissimo arco di argomenti all’ordine del giorno”.
Un congresso, continua Pagliarulo, che si è confrontato “a cominciare ovviamente dal conflitto in corso, senza il veleno, l’odio e gli anatemi di cui è disgraziatamente costellato il panorama giornalistico di queste settimane. In un Paese in apnea, spesso diviso sul che fare davanti al tabù della guerra, e in difficoltà per una crisi economico sociale che tenderà prossimamente al peggioramento, il congresso è stato un respiro libero e pulito, un teatro dove le idee si sono confrontate con rispetto e civiltà”.
E’ stato un congresso con “effetti speciali”, spiega il presidente “e gli effetti speciali sono stati le delegate e i delegati che hanno rappresentato un’associazione che ha raggiunto nel 2021 i 135mila iscritti e raccoglie oramai un arco di generazioni che comprende nonne e nonni, i padri e le madri, figlie e figli. Il tema centrale è stato inevitabilmente quello dell’invasione russa con tutto ciò che ne consegue. Eppure, nonostante questa emergenza che determinerà conseguenze incalcolabili da tutti i punti di vista, si sono discussi e approfonditi tutti i temi salienti all’ordine del giorno di un dibattito iniziato oramai da quasi un anno nell’associazione”.
Tanti, appunto, i temi affrontati, rivendica Pagliarulo, “dalla fondamentale questione di genere al lavoro e i diritti sociali, dai temi del riscaldamento globale alla condizione giovanile, dai problemi istituzionali a cominciare dall’autonomia differenziata alla nuova questione meridionale, dallo jus soli ai diritti del mondo LGBT+, dalla formazione antifascista e costituzionale alla funzione democratica del servizio civile, a cento altri aspetti del dibattito pubblico, si è squadernato un caleidoscopio di riflessioni e, diciamolo, di emozioni che hanno raggiunto i punti più alti quando si è parlato di Resistenza ieri e di Resistenza oggi e quando, in particolare, sono intervenuti i protagonisti di quella stagione come la partigiana Mirella Alloisio e il partigiano Aldo Tortorella”.
“Il termometro del sentimento – prosegue il presidente – ha raggiunto temperature alte in particolari circostanze, quando – per esempio – sono intervenuti Patrick Zaki, Liliana Segre, José Alberto Mujica. L’intervento del cardinale Matteo Maria Zuppi ha chiuso il cerchio di una connessione intellettuale e sentimentale con larghissima parte del mondo cattolico rivelando virtuose assonanze di valore fra il dibattito congressuale e le encicliche “Laudato si’” e “Fratelli tutti”, nel sottofondo condiviso delle parole di pace e di fratellanza di Papa Bergoglio”.
“Su queste basi – conclude Pagliarulo – opererà l’Anpi per i prossimi 5 anni e con un immediato appuntamento, sempre tradizionale e sempre nuovo: il 25 aprile. Un appuntamento che mai come quest’anno sarà dedicato alla pace. Nella spessa e buia nebbia che ci circonda non sappiamo a che punto è la notte. Ma possiamo comunque camminare distinguendo, perché ci fa strada la bussola della Costituzione.
E infine, una “bordata” contro chi ha proposto una “rappresentazione oscena”, spesso ricolma di insulti. delle posizioni dell’Anpi. Il riferimento è agli articoli, ultimo quello di Aldo Grasso sul corriere della Sera, che da “informazione” sono trascesi in “diffamazione: “A nessuno è sfuggito dice Pagliarulo – lo stridente contrasto fra gli esiti straordinari del congresso e la rappresentazione oscena che ne è stata proposta su alcuni giornali, a conferma di un crescente clima di odio e di intolleranza nel quale la prima vittima è la verità. Tutti hanno notato quante volte l’informazione sia trascesa in deformazione e diffamazione. Evidentemente a qualcuno fa paura la forza tranquilla dell’Anpi, la sua capacità di dialogo e di persuasione con l’intera società italiana. Per ciò che ci riguarda, francamente non ci fa né caldo né freddo, continuando a pensare che alle critiche si risponde con un civile e costruttivo confronto; ma se si tratta di insulti non rimane che rammentare, facendosi forti di un’antica saggezza popolare, le parole di un antico proverbio: raglio d’asino non sale al cielo”.