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E’ stato sottoscritto questa mattina presso la Procura della Repubblica di Ravenna un innovativo protocollo investigativo finalizzato a potenziare e affinare i rapporti di collaborazione tra le amministrazioni pubbliche per il contrasto alle frodi a danno del bilancio pubblico.

Ravenna: sottoscritto un innovativo protocollo investigativo

E’ stato sottoscritto questa mattina presso la Procura della Repubblica di Ravenna un innovativo protocollo investigativo finalizzato a potenziare e affinare i rapporti di collaborazione tra le amministrazioni pubbliche per il contrasto alle frodi a danno del bilancio pubblico.

Pubblicato il 14 Settembre, 2021

Ravenna: sottoscritto un innovativo protocollo investigativo.

E’ stato sottoscritto questa mattina presso la Procura della Repubblica di Ravenna un innovativo protocollo investigativo finalizzato a potenziare e affinare i rapporti di collaborazione tra le amministrazioni pubbliche quotidianamente impegnate nel contrasto ad ogni forma di evasione degli obblighi contributivi e previdenziali a carico dei datori di lavoro e all’illecito ottenimento di indennità, prestazioni sociali agevolate e di ogni altra forma di sussidio o contributo pubblico previsto a sostegno delle imprese e dei lavoratori. 

La finalità dell’accordo, formalizzato su iniziativa del Procuratore della Repubblica f.f. di Ravenna, dott. Daniele Barberini, è quella di valorizzare i rispettivi ambiti di specializzazione delle parti firmatarie, creando una rete operativa che si attivi tempestivamente e che, tramite un costante e rapido scambio informativo e una sinergica ripartizione di compiti, consenta alla competente Procura della Repubblica di reprimere con efficacia ogni condotta illecita che danneggia la finanza pubblica, acquisendo tempestivamente un esaustivo quadro probatorio che individui le responsabilità dei singoli e che permetta rapidamente di pervenire anche alla esatta quantificazione dell’illecito profitto dei reati perseguiti, così da neutralizzare i progetti criminosi in atto e recuperare nel contempo l’illecito vantaggio economico eventualmente già conseguito dagli indagati, anche attraverso il sequestro per equivalente di beni e liquidità di pari valore.

In particolare l’accordo prevede una serie di attività congiunte, che si concretizzano già nella iniziale fase di condivisione e analisi delle informazioni a disposizione di ciascuna amministrazione in modo da individuazione e reprimere i sistemi di frode più insidiosi che si manifestano sul territorio provinciale. 

A tale scopo viene – tra l’altro – prevista la possibilità di pianificare degli interventi congiunti della Guardia di Finanza e dell’Ispettorato del Lavoro presso strutture aziendali sospettate di impiegare lavoratori in nero o irregolari, procedendo sul campo in stretta collaborazione con l’ufficio territoriale dell’Inps, così da verificare in tempo reale la posizione contributiva e previdenziale risultante dalle banche dati dell’Istituto.

Ulteriori scambi di dati e informazioni necessari alle investigazioni potranno poi essere veicolati attraverso canali di comunicazione diretti e dedicati a cui sarà riservata massima priorità così da rendere più rapida possibile l’azione accertatrice e la comunicazione dell’eventuale notizia di reato alla Procura della Repubblica. 

Anche in questa fase è stata poi rafforzata la circolarità informativa stabilendo che le denunce inoltrate da parte degli organi ispettivi amministrativi siano portate a conoscenza anche del Reparto territoriale della Guardia di Finanza che, in qualità di polizia giudiziaria a competenza generale specializzata nei reati economico-finanziari, potrà fin da subito ampliare lo scenario investigativo segnalando al pubblico ministero assegnatario del fascicolo la possibile sussistenza di ulteriori illeciti con specifico riguardo a distinti reati tributari, societari, fallimentari, oltre alle connesse possibili ipotesi di riciclaggio e/o di autoriciclaggio, utilizzando a tal fine anche il patrimonio informativo disponibile attraverso eventuali segnalazioni di operazioni sospette inoltrate dagli intermediari finanziari a carico dei soggetti e/o delle imprese indagate.

Sarà quindi compito degli uffici dell’INPS quantificare esattamente il profitto illecito derivante dai reati ipotizzati sulla base del quale la Guardia di Finanza potrà svolgere ogni opportuna indagine economico patrimoniale per individuare i beni e le liquidità finanziarie nella disponibilità dei responsabili, da sottoporre a sequestro cautelativo in modo da garantire il recupero alle casse pubbliche del maltolto.

Quando poi emergano fattispecie di frode di maggiore pericolosità sociale e criminale, come nel caso – non infrequente – in cui risultino coinvolti gruppi criminali organizzati o si accerti un ruolo attivo svolto da professionisti o da centri di assistenza per le imprese, viene anche prevista l’effettuazione di preliminari riunioni operative tra le parti così da coordinare l’attività investigativa penale con quella amministrativa eventualmente già avviata. In questi casi verrà valutato anche l’impiego di un pool di investigatori con pregressa esperienza in materia che, sotto il coordinamento di un pubblico ministero specializzato nel contrasto alla criminalità economico finanziaria, portino avanti le indagini.

Si tratta pertanto di un articolato programma d’azione che vede tutte le amministrazioni firmatarie coese nel voler fornire una risposta forte e concertata nel contrasto di alcuni fenomeni criminali che sembrano sempre più caratterizzare la cronaca economico giudiziaria degli ultimi anni, laddove la crisi economica e finanziaria, determinata anche dalla perdurante emergenza sanitaria, ha indotto alcuni imprenditori più spregiudicati a competere sul mercato attraverso l’illegale abbattimento dei costi fiscali e del lavoro, ovvero ad accaparrarsi, anche non avendone diritto, contributi, indennità e finanziamenti pubblici.

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