Pubblicato il 24 Maggio, 2022
Dopo tre anni dalla sua introduzione si è tornato a parlare del Reddito di Cittadinanza. A farlo nello specifico l’ex presidente del Consiglio dei Ministri e oggi leader del partito Italia Viva, Matteo Renzi, che ha proposto un referendum per abolirlo.
Il progetto di Renzi
Lo stesso Renzi ha detto lo scorso anno che dopo le elezioni del presidente della Repubblica di quest’anno il suo partito si sarebbe dedicato a una raccolta firme per chiedere un referendum per l’abolizione del Reddito di Cittadinanza. Il suo progetto però viene messo in difficoltà dal fatto che la legge stabilisce che non si possono raccogliere le firme per un referendum alla fine della legislatura. In questo senso la legge n. 352 del 25 maggio 1970 prevede che il referendum venga attuato attraverso una raccolta firme svolta in tre mesi fra l’1 gennaio e il 30 settembre di un determinato anno, la votazione per i cittadini compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno dell’anno successivo alla raccolta firme, con impossibilità di contemporaneità fra referendum e raccolta firme, e infine un’altra impossibilità quella di depositare una richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime.
Gli intoppi legali e burocratici e le diverse posizioni dei partiti
La richiesta di Renzi sarebbe quindi rimandata al 2025, in quanto lo stop alla raccolta delle firme per il referendum abrogativo continua anche per i sei mesi successivi alle elezioni politiche. Così solo all’inizio del 2024 potranno essere depositate le richieste di raccolta firme, mentre le convocazioni sarebbero indette tra 15 aprile e 15 giugno dell’anno successivo. C’è da capire anche se l’attuale governo completerà o meno il mandato e in caso contrario tutto potrebbe essere anticipato di un anno. Intanto dalle diverse frange politiche arrivano i differenti pensieri riguardo al Reddito di Cittadinanza. Renzi lo vuole togliere perché disincentiva il lavoro, il Pd vuole rivederlo per mettere nuove modifiche, mentre l’unico partito favorevole è il Movimento 5 Stelle.