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Reggia di Caserta

Reggia e disorganizzazione: l’amara missiva dei rappresentanti sindacali

Pubblicato il 19 Dicembre, 2020

Una lettera amara e unitaria quella dei rappresentanti sindacali territoriali della Reggia di Caserta che hanno indirizzato alla direttrice del monumento vanvitelliano

Passa il tempo ma i rapporti con la Direttrice Maffei proprio non vanno e le ragioni sono molte. Di seguito i destinatari dell’informativa e il testo del documento.

Di seguito il testo della missiva:

Le scriventi Organizzazioni Sindacali desiderano informare i Destinatari in merito a quelle che, con un eufemismo, potremmo definire delle “anomalie gestionali” che si susseguono da alcuni mesi presso la Reggia
di Caserta.

Conto terzi o progetto di valorizzazione? Meglio lo straordinario!


La dirigente Maffei, domenica 13 dicembre 2020 alle ore 16.53 inviava a tutto il personale Afav della Reggia di Caserta una mail con oggetto: “Interpello di adesione ad attività di lavoro straordinario retribuito per il Concerto del 15 dicembre 2020 a porte chiuso distribuito via streaming sui canali nazionali”.

L’iniziativa è, secondo la dirigente, “di alta valenza culturale e dall’indubbio impatto dal punto della valorizzazione della Reggia di Caserta e dei suoi spazi” e quindi “si configura come evento istituzionale”. A tal fine, “oltre la prevista attività in orario ordinario richiede il coinvolgimento del personale di vigilanza in un prolungamento di orario nel giorno di svolgimento dell’evento e nella giornata antecedente.

Si chiede quindi un’adesione del personale a svolgere le ore di servizio di vigilanza nella forma di prestazione di lavoro straordinario retribuita
nelle giornate di lunedì 14 e martedì 15 dicembre dalle 19.00 alle 24.00. La propria adesione dovrà essere inviata entro le ore 11.00 di lunedì 14 dicembre”.

Anche volendo tralasciare la tempistica di un simile interpello, visto che ai lavoratori si concedono soltanto 18 ore e 7 minuti per partecipare (sulla base di una mail inviata la domenica pomeriggio), alle scriventi OO.SS.
preme sottolineare che:

– Le organizzazioni sindacali non sono state informate dalla dirigente;
– Il suddetto interpello, di fatto, bypassa la normale attività in “conto terzi” che dovrebbe configurarsi come regola, soprattutto quando l’evento è organizzato da una SpA (Scabec) e da una fondazione (Ravenna Festival) che dichiarano a bilancio un valore della produzione rispettivamente di 7 e 10 milioni di euro, configurando in tal senso anche un danno erariale perché si è consentito l’uso di spazio estremamente delicato a fronte di un mancato canone di concessione;
– Se si tira in ballo la “valorizzazione” che deriverebbe alla Reggia di Caserta da tale concerto, non si comprende come mai la dirigente non abbia inserito l’evento nelle date del progetto di valorizzazione (ancora 8 libere) che devono essere utilizzate entro il 31 dicembre 2020 per non rischiare di perdere i fondi ministeriali;
– In via informale, le scriventi OO.SS. hanno chiesto spiegazioni alla dirigente ma non hanno ricevuto risposta;
– L’utilizzo del lavoro straordinario in un momento di pandemia globale e a museo chiuso appare fuori luogo e quanto meno “fantasioso”;
– In un primo momento la dirigente ha messo in “ferie forzate” quei dipendenti che, a suo dire, avevano un numero elevato di congedi relativi all’anno in corso, poi, nel pomeriggio di lunedì 14 dicembre ha addirittura modificato il giorno di riposo obbligatorio di alcuni lavoratori per inserirli nel lavoro straordinario.

Relazioni sindacali? Queste sconosciute!

La comunicazione in questione, “Interpello di adesione ad attività di lavoro straordinario retribuito per il Concerto del 15 dicembre 2020 a porte chiuso distribuito via streaming sui canali nazionali”, è stata predisposta senza prevedere alcun coinvolgimento delle OO.SS. (informazione).

In proposito giova ricordare all’Amministrazione che l’attuale ordinamento prevede che l’autonomia organizzativa-gestionale del c.d. “datore di lavoro pubblico” deve esercitarsi nel rispetto delle forme di partecipazione previste sia dal contratto collettivo nazionale di lavoro, art. 5 comma 2, sia dal D. Lgs. 165/2001 art. 9 e che avviare il confronto con le Organizzazioni Sindacali sulle misure organizzative da adottare è un obbligo del datore di lavoro ai sensi dell’art. 5, commi 3 e 4, e dell’art. 7, commi 6 e 7 del C.C.N.L. Funzioni Centrali del 12.02.2018.

Inoltre, al riguardo, per quanto di competenza, occorre considerare che nel sistema di relazioni sindacali delineato anche dal D. Lgs. n. 165/2001, l’informazione si configura come una modalità relazionale volta a far conoscere alle organizzazioni sindacali, nel quadro di un trasparente e costruttivo confronto tra le parti, l’attività gestionale svolta
dall’amministrazione nell’esercizio del proprio potere di organizzazione.

Al fine di attuare tale confronto, pertanto, l’amministrazione fornisce, preventivamente o anche successivamente, la documentazione, il cd “fascicolo di contrattazione” circa le misure adottate nelle materie indicate dal CCNL di riferimento, mentre le organizzazioni sindacali procedono alla conseguente verifica degli atti oggetto dell’informazione.

Preme sottolineare, quindi, che la dirigente, nonostante le reiterate richieste in tal senso da parte delle scriventi Organizzazioni Sindacali durante e oltre gli incontri di contrattazione sindacale, continua a non ottemperare a questi obblighi ponendo in essere, altresì, una condotta che vìola il DPR n. 62/2013 che, all’articolo 13 c. 4, recita: “Il dirigente assume atteggiamenti leali e trasparenti e adotta un comportamento esemplare e imparziale nei rapporti con i colleghi, i collaboratori e i destinatari dell’azione amministrativa”.

Una serie di atti

Il predetto interpello è soltanto uno di una serie di atti emanati ed attuati senza che alcuna informazione fosse predisposta preventivamente ovvero senza prevedere alcun coinvolgimento delle OO.SS; atti da cui si prendono le distanze in relazione alle determinazioni sull’organizzazione del lavoro che ne sono derivate, ribadendo con forza l’importanza dello strumento dell’informazione, concertazione e consultazione nei rapporti tra Sindacato e Amministrazione.

Accade, infatti, che:
– alla Reggia di Caserta i fascicoli di contrattazione possano essere addirittura inviati il giorno prima della contrattazione e che questa, stabilita ad esempio per lunedì 14 dicembre 2020, venga rinviata con una mail domenica 13 dicembre alle ore 22:41, configurandosi un impedimento ad una
condizione pregiudiziale all’attività di verifica delle scriventi;
– nell’incontro di contrattazione decentrata locale con successiva nota le OO.SS. chiedano che all’interno del Comitato Covid-19, sia garantita la rappresentatività della RSA con un membro per ciascuna delle OO.SS., visto anche il richiamo esplicito nella “Premessa” del predetto Protocollo a
favorire il “confronto preventivo con le rappresentanze sindacali” al fine di condividere le misure adottate e di promuovere il confronto costruttivo tra gli attori della prevenzione aziendale, riproducendo una stretta collaborazione tra rappresentanza specifica (RLS) e rappresentanza contrattuale (RSA/RSU) e promuovendo l’armonizzazione delle competenze e il riconoscimento
reciproco dei ruoli e delle funzioni, nella valorizzazione delle diverse peculiarità.

Tale richiesta è rimasta “lettera morta”: l’Amministrazione non si è disturbata neppure a rispondere alla nostra missiva.


– i verbali degli incontri di contrattazione decentrata locale vengano inviati alle OO.SS. anche dopo un mese e sempre dietro ripetute richieste e che negli stessi non siano sempre riportate tutte le dichiarazioni effettuate in sede di incontro: comportamento stigmatizzato anche questo più volte dai
rappresentanti delle OO.SS.
– nonostante le reiterate richieste ancora non è stata concessa una sala sindacale in violazione della L. 300/1970 (Statuto dei Lavoratori).

Progetti locali: ancora una volta i lavoratori saranno pagati in ritardo!!
Premesso che i progetti in oggetto sono stati completati dal personale della Reggia di Caserta coinvolto con il raggiungimento degli obiettivi stabiliti, occorre effettuare una serie di precisazioni che danno il senso della
disorganizzazione amministrativa che regna alla Reggia di Caserta.

Il giorno 02.09.2020 alle ore 17.00, a seguito della convocazione prot. n. 5246 del 13/08/2020 pervenuta a ciascuno nella casella di posta elettronica istituzionale, si sono riuniti in sede i delegati delle Organizzazioni Sindacali Provinciali, i Rappresentanti dei Lavoratori e l’Amministrazione per la discussione degli argomenti posti all’ordine del giorno con precedente convocazione n. 5137 del 06.08.2020 per il giorno 14.08.2020 rinviata per assenza, causa ferie, della maggior parte dei rappresentanti.

In questa seduta di contrattazione sono proposti e sottoscritti all’unanimità i progetti di miglioramento di cui sopra, chiedendo però all’Amministrazione di predisporre la conclusione del progetto entro i primi giorni del mese di dicembre 2020, ciò al fine di garantire per tempo la conclusione di tutti gli adempimenti amministrativi necessari per il pagamento delle competenze accessorie relative entro l’anno 2020.

Invece, l’Amministrazione, nonostante fosse a conoscenza, come dalle Circolari all’uopo predisposte dalla DG Organizzazione e DG Bilancio, degli adempimenti da effettuare, e che gli stessi dovessero essere portati a
compimento in tempo utile per consentire ai preposti organi di controllo di effettuare i dovuti controlli al fine di predisporre il pagamento dei relativi compensi incentivanti, ha deciso di predisporre l’inizio dei progetti il
15.09.2020, ossia non immediatamente dopo la contrattazione, e poiché la data di chiusura degli stessi era fissata per il 15 dicembre, vista la loro durata di tre mesi, ciò ha determinato un palese ritardo nell’invio (non
ancora avvenuto) di tutta la documentazione necessaria e stabilita dalle predette circolari.

Inoltre sono state predisposte le forme di partecipazione (contrattazione decentrata locale) previste dall’accordo sui progetti di cui all’allegato 1 della Circolare n. 28 del 07 febbraio 2020 con prot. n. 4434, per il 18 dicembre 2020, con invio il giorno 16.12.2020 (due giorni prima!!) della convocazione, con mancato recapito ai rappresentanti delle OO.SS. che si sono invece visti inviare il relativo fascicolo di contrattazione il giorno 17.12.2020 ovvero neanche 24 ore prima della data di concertazione di cui in quel momento non erano a conoscenza.

All’uopo occorre sottolineare che dopo il 15 dicembre 2020 non è più possibile predisporre i pagamenti dei compensi accessori relativi ai progetti che probabilmente saranno pagati ai lavoratori nel periodo settembre/ottobre 2021 come già avvenuto per gli stessi progetti relativi all’anno 2019, che sono stati pagati soltanto a settembre 2020 e sempre per ritardi e disorganizzazione dovuti all’Amministrazione.

La verità è una sola

La verità è una sola: per la disorganizzazione amministrativa che regna sovrana alla Reggia di Caserta, per la vanagloria di non accettare l’offerta di collaborazione delle OO.SS. e di prendere decisioni unilaterali anche su materia oggetto di informazione e concertazione, a pagare sono soltanto i lavoratori che, in questo caso, a fronte di attività svolte in modo egregio e con non poche difficoltà, visto il periodo pandemico che stiamo vivendo, non saranno retribuiti in tempo utile.

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