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Reliquia di Sant’Antonio: pellegrinaggio tra Venezia e Padova il 13 e 20 giugno

Pubblicato il 11 Giugno, 2021

11.6.2021 – Domenica 13 giugno, nell’ambito delle tradizionali celebrazioni per Sant’Antonio, il Patriarcato di Venezia e il Comune di Venezia, su invito del rettore della Basilica del Santo di Padova, hanno collaborato all’organizzazione della “peregrinatio” di Sant’Antonio durante la quale, la sua più insigne reliquia custodita al di fuori di Padova e conservata oggi presso la Basilica della Salute, farà tappa in alcuni luoghi significativi della terraferma veneziana per giungere alla Basilica del Santo a Padova. Lì resterà fino al 20 giugno per poi rientrare a Venezia ed essere accolta con un corteo acqueo lungo il canal Grande. Il supporto logistico e tecnico sarà curato dall’Arma dei Carabinieri.

Nello specifico il programma delle due giornate prevede per domenica 13 la partenza della reliquia dalla Basilica della Salute alle ore 8 per arrivare alla Basilica del Santo a Padova alle ore 12, dove sarà accolta solennemente e alle 12.30 si svolgerà la Santa Messa presieduta dal Patriarca Francesco Moraglia alla quale parteciperà in rappresentanza del sindaco di Venezia e della città, l’assessore Paola Mar. Sarà lo stesso Patriarca, insieme al rettore della Basilica del Santo padre Oliviero Svanera e al rettore della Basilica della Salute don Fabrizio Favaro, ad accompagnare la reliquia di Sant’Antonio per tutto il percorso. Lungo il tragitto la reliquia sosterà all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, alla parrocchia di S. Antonio a Marghera e presso l’Ospedale di Dolo.

L’evento sarà trasmesso in diretta televisiva in tutte le sue fasi a partire dalle ore 7.30 dall’emittente Rete Veneta (canale 18). Il reliquiario “veneziano” sosterà a Padova per tutto l’ottavario delle celebrazioni del Santo e domenica 20 giugno alle ore 12 lascerà Padova e, attraverso i mezzi acquei dei Carabinieri dal Portello (Padova), compirà un pellegrinaggio lungo il fiume Brenta, percorrendo le chiuse fluviali, sino alla laguna. Lungo il tragitto di ritorno verranno compiute alcune soste nelle parrocchie di Stra, Dolo, Mira e Oriago. Alle 17.30 la reliquia sarà accolta a Venezia dal Patriarca Francesco Moraglia e dal vicesindaco Andrea Tomaello in Campo San Samuele da dove la reliquia, trasbordata su imbarcazioni a remi, compirà l’ultimo tratto della “peregrinatio” lungo il Canal Grande sino a Campo della Salute.

All’interno della Basilica della Salute, alle ore 18.30 il Patriarca presiederà una Messa di ringraziamento. Anche in questo caso il corteo acqueo e la celebrazione saranno trasmessi in diretta televisiva dall’emittente Rete Veneta.

“La Serenissima nel 1651 fece voto a Sant’Antonio per chiedere la cessazione delle ostilità nell’isola di Creta, l’allora veneziana Candia, che da anni subiva un lungo assedio Ottomano – commenta il sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Venezia Luigi Brugnaro. Un voto che ogni anno Venezia rinnova e che quest’anno, anche in concomitanza con il 1600° anno dalla fondazione della Città, abbiamo convintamente voluto celebrare con questo pellegrinaggio. Una reliquia che, condotta nei luoghi simbolo della nostra battaglia contro questa terribile pandemia, vuole essere un simbolo di vicinanza a coloro che sono stati colpiti dalla malattia e dalla sofferenza sia fisica che morale. Un’occasione in cui, non solo le basiliche del Santo e della Salute saranno strettamente unite nella preghiera, ma le città di Venezia e Padova si abbracceranno fraternamente nel nome di Sant’Antonio. La tradizione e la nostra cultura diventano così veicolo di condivisione di una storia comune”.

La storia della devozione di Sant’Antonio di Padova a Venezia

Perché Venezia custodisce questa reliquia?

La devozione a Sant’Antonio di Padova in Venezia risale agli anni immediatamente successivi alla sua morte, avvenuta ad appena 36 anni nel 1231, ed è anche uno dei co-patroni della Città di Venezia. Dal 1645 al 1669 una lunga ed estenuante guerra con l’Impero Ottomano veniva combattuta tra la Dalmazia e le isole dell’Egeo, in particolar modo sull’isola di Creta (chiamata Candia dai veneziani). Creta/Candia con la sua posizione strategica era il più grande, il più importante e il più ricco avamposto veneziano nell’Egeo. Essendo l’isola già occupata in parte dai turchi, che ne assediavano la fortezza veneziana, la Repubblica ricorse anche alle “armi della diplomazia” per cercare di raggiungere una tregua o, quantomeno, ottenere il rinforzo di altre potenze straniere. Negli stessi anni la marcia degli ottomani in Transilvania minacciava l’Impero Asburgico. Su proposta di Giovanni Grimani, che era stato podestà di Padova, nel 1651 la Serenissima “Dominante” fece voto a Sant’Antonio per chiedere la cessazione delle ostilità. Così, nell’erigendo tempio della Salute, progettato dal Longhena, si decise di realizzare un altare votivo al Santo. La pala d’altare di Pietro Liberi rappresenta una allegoria di Venezia in forma di nobile donna con abiti dogali che, in ginocchio, prega il Santo di Padova di intervenire soccorrendo le navi da guerra veneziane, che indica con una mano.

La reliquia venne trasferita a Venezia nel 1652 e da allora ininterrottamente, il 13 giugno di ogni anno, si svolge la celebrazione per sciogliere il voto. Attualmente il Capitolo Metropolitano della Basilica Cattedrale di San Marco con le Nove Congregazioni del Clero veneziano continua, annualmente, a sciogliere il voto con una Santa Messa che quest’anno si celebrerà nella mattinata di sabato 12 giugno, con l’esposizione della reliquia. Fino agli anni ’50 del Novecento anche per la festa di Sant’Antonio si realizzava un ponte votivo di barche per raggiungere più rapidamente la Basilica della Salute. La reliquia è sempre stata esposta il giorno della festa sull’altare di Sant’Antonio per la devozione dei fedeli.

Lo storico Mons. Antonio Niero scrive: “Le difficoltà opposte dai padovani non furono da poco; alla fine la reliquia fu concessa ed entrò in città il 9 giugno, per la via del Brenta, con un corteo fastoso puntualmente descritto dai cronisti, ed accolta come si soleva fare per i grandi personaggi. Dal reliquiario di S. Marco, dove era stata collocata, fu condotta con processione solenne dal Doge, dal Senato, dal Clero e popolo lungo un ponte di barche gettato sul Canal Grande, sino in Basilica della Salute il 13 dello stesso mese. Progettò l’altare il Longhena, proto della basilica; nel 1656 era già compiuta la pala commissionata al pittore padovano Pietro Liberi; l’anno dopo l’altare era ormai terminato”. (Tratto da: Antonio Niero, “I santi Patroni”, in “Culto dei Santi a Venezia”, Biblioteca Agiografica Veneziana secondo volume, Venezia, Studium Cattolico Veneziano, 1965, pp. 77-98).

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