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Rete solidale e antirazzista alla fiaccolata di giovedì 27 a Venturina

Pubblicato il 30 Gennaio, 2022

La Rete solidale e antirazzista ha partecipato con profonda commozione alla fiaccolata di giovedì 27 a Venturina, per la valorizzazione della memoria e contro ogni discriminazione del ” diverso” sulla base di religione, orientamento politico e sessuale, nazionalità, lingua, aspetto fisico. Ne abbiamo condiviso i contenuti fra i primi. In particolare abbiamo apprezzato che, mentre tutti insieme abbracciavamo con affetto la vittima dell’aggressione antisemita e i suoi cari, si sia respinta la frettolosa criminalizzazione delle ragazzine che pure all’aggressione hanno dato vita, a quanto sembra, puntando invece sulla forza della memoria che illumina il presente, unitamente alla gioia dell’impegno personale per gli ideali di umanità e liberazione collettiva che scaldano il nostro cuore.

Avremmo apprezzato che, accanto alla memoria precisa della Shoah e del recente episodio locale, si nominasse pure il razzismo “europeista” che condanna migliaia di migranti alla morte nelle acque del Mediterraneo e a indicibili sofferenze lungo il corridoio balcanico. Così non è stato. In particolare, poi, siamo rimasti scandalizzati dai toni e dai contenuti dell’intervento registrato dell’ambasciatore di Israele in Italia. Insensibile ai millenari valori universali dell’ebraismo, questi ha esaltato le politiche antipalestinesi dei governi di Israele sulla base di un presunto diritto divino, paragonando strumentalmente i nazisti di ieri a chi oggi è contrario a tali politiche. L’ambasciatore non ha esitato a rivendicare la repubblica israeliana quale “Stato degli ebrei”, uno stato etnico, dunque: l’ossequio nazionalista e razzista alla legge del suo Paese del luglio 2018 non poteva essere più greve. Sarebbe come dire che la minoranza di lingua ed etnìa austriaca del Sudtirolo-Alto Adige non è composta da cittadini italiani al pari dei toscani, bensì da persone di serie B. Tanto più che sul territorio israeliano gli arabi costituiscono circa il 20% della popolazione.

Ci auguriamo che la mancata reazione a tali affermazioni dell’ambasciatore israeliano, da parte delle autorità presenti, sia stata dovuta a un “impasse istituzionale” e al voler mantenere il dibattito nell’ambito delle finalità della fiaccolata. Per conto nostro ne prendiamo assolutamente le distanze. E ricordiamo che è in corso un’inchiesta internazionale dell’ ONU sulle violazioni dei diritti umani commesse nei territori palestinesi occupati da Israele. Così come la Rete propose in piazza nel maggio 2021, c’è solo un modo per mettere fine alle violenze che stanno insanguinando questa sponda del Mediterraneo, il mare su cui affaccia anche l’Italia: riconoscere ai palestinesi la stessa dignità, la stessa libertà e gli stessi diritti che riconosciamo agli israeliani, in nome dell’umanità che tutti ci accomuna.

Rete solidale e antirazzista

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