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Pubblicato il 26 Agosto, 2020

Occorre evidenziare chiaramente che le motivazioni addotte dal Sindaco di Piombino Avv. Francesco Ferrari, non costituiscono giusta causa per la mia anticipata rimozione da Amministratore Unico di A.t.m. S.p.A. e pertanto, a salvaguardia della mia onorabilità personale e professionale, mi riservo entro breve tempo di adire per le vie legali.

La verità è che ci troviamo di fronte ad una vera e propria manovra di palazzo fra il Sindaco e un partito facente parte della propria coalizione di governo, ovvero la Lega, la quale pubblicamente e a più riprese, ha chiesto e preteso (il caso in oggetto ne è la controprova) poltrone di rappresentanza, evidenziando il proprio peso numerico in consiglio comunale. Mi astengo da commentare tali comportamentise non evidenziando che ritenevo superato, evidentemente sbagliando, l’uso sfrontato del potere politico.

Quel che maggiormente si evidenzia in questa vicenda è la totale assenza cognitiva da parte del Sindaco Ferrari sia in merito alla Società partecipata A.t.m. S.p.A. (di cui il Comune di Piombino è socio di maggioranza assoluta) sia delle regole che disciplinano il trasporto pubblico e dei contenuti della gara Regionale sull’affidamento del tpl.

Vado per ordine: – Occorre evidenziare che la p.e.c. di richiesta di convocazione dell’assemblea per la revoca dell’Amministratore Unico è stata inviata, per altro in modo del tutto improvvido, al collegio dei sindaci revisori di A.T.M. Milano invece a quelli della società.- In sede assembleare, sia il Sindaco Ferrari che l’assessore Palombi, invocando a gran voce una “forte diminuzione del compenso dell’Amministratore Unico” evidenziando la discontinuità con la precedente amministrazione, apprendono che il reale compenso dell’amministratore unico è di 6.000,00 €./anno e non oltre 20.000,00 €. come da loro ipotizzato, tant’è che la paventata discontinuità non c’è stata poiché all’ex Senatore della Lega Avv. Mancini che mi ha succeduto nella carica, è stato accordato lo stesso mio compenso. – Il Sindaco di Piombino Avv. Ferrari, sulle pagine dei quotidiani locali, giustifica (naturalmente non per giusta causa) il cambio di amministratore, poiché propedeutico allo scioglimento anticipato di Atm conevidenti risparmi per la società e per i comuni soci.

A tal proposito ricordo, con il rispetto dovuto al Sindaco Ferrari, che a seguito della sottoscrizione e del passaggio del trasporto pubblico Toscano ai Francesi di RATP, lo scioglimento delle società come A.T.M. S.p.A. è un atto pressoché dovuto; semmai è da domandarci perché ha nominato un nuovo Amministratore Unico e non un liquidatore, dato che i due compiti sono completamente diversi ed è lecito domandarsi se la volontà di porre in liquidazione in tempi brevi la Soc. sia reale o teorica.- Sempre per esplicita dichiarazione del Sindaco di Piombino Avv. Ferrari, aver rimpinguato la liquiditàdelle casse della società non è di per se stessa,motivazione per il riconoscimento per aver svolto egregiamente il mio mandato; vorrei a tal proposito evidenziargli che, proprio a seguito di questa liquidità, può mettere in liquidazione la Soc. senza doverla ricapitalizzarla con i soldi dei cittadini.

Semmai sarebbe stato oneroso e inopportuno per le casse comunali, metterla precedentemente in liquidazione, come da lui promesso in campagna elettorale; tanto per dare un valore economico a tale inopportunità, parliamo di circa 2 Ml. di €.        

Da quanto sopra evidenziato discende, a mio avviso, o una valutazione/cognizione molto approssimativa della propria partecipazione finanziaria, o una sfrontata volontà di gestione del potere politico, o molto probabilmente ad entrambi gli aspetti. 

Ritengo iniquo che gli enti locali, quindi i cittadini, siano il bancomat sui cui si scaricano i contenziosi delle società, in quanto, come in questo caso, a pagare la mia futura richiesta di indennizzo, sarà la Società partecipata dal comune di Piombino e quindi di riflesso   i cittadini di Piombino.

Sarebbe pertanto auspicabile, dato la professione svolta dal Sindaco Ferrari, che gli permette una autorevole valutazione in materia, che s’impegnasse di fronte ai cittadini Piombinesi, nel caso di condanna risarcitoria, a corrispondere personalmente l’indennizzo, poiché, come diceva mio padre, chi tiene in mano il martello deve tenere anche lo scarpello.

Troppo comodo dare martellate a casaccio quando il braccio è di altri, in questo caso quello dei cittadini. 

Marco Macchioni

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