Pubblicato il 25 Aprile, 2022
Era sparita da mesi, Alina Kabaeva, ma la scorsa settimana è riapparsa in pubblico per dare il suo totale appoggio a Putin e alla guerra contro l’Ucraina
La presunta amante di Vladimir Putin e madre di almeno tre dei suoi figli, dopo essere scomparsa per mesi, è riapparsa in pubblico già in diverse occasioni. Dopo la sua apparizione con alla mano una fede nuziale, la scorsa settimana, ha partecipato e parlato all’Alina Festival, un evento dedicato proprio a lei e alla ginnastica ritmica.
Le voci occidentali, fino a d oggi, sostenevano che l’ex campionessa di ginnastica ritmica fosse al sicuro in una lussuosa villa svizzera con i figli, altri pensavano, invece, che vivesse nascosta in un bunker sotterraneo in Siberia assieme a Putin e ad un gruppo ristretto di collaboratori.
Ma, Alina Kabaeva è riapparsa in pubblico a un evento a lei dedicato e ha parlato alle tv davanti a uno sfondo costellato di «Z», simbolo di sostegno alla Russia nella sua guerra contro l’Ucraina.
“Ogni famiglia ha una storia legata alla guerra“, ha detto ai microfoni Kabaeva, la ginnastica russa uscirà rafforzata da questo isolamento, vinceremo“. L’evento sarà trasmesso dai media russi i primi di maggio, inserito nelle manifestazioni per celebrare la vittoria della Russia contro i nazisti durante la Seconda guerra mondiale, che cade proprio il 9 maggio.

Non una data qualsiasi, quella del 9 maggio, un giorno dal grande valore simbolico per i russi che, per molti osservatori occidentali, potrebbe anche rappresentare il giorno entro cui il Cremlino potrebbe voler annunciare la vittoria sul governo di Kiev e sul “nazismo europeo”, come lo ha sempre definito Putin e contro il quale lo “zar” sostiene di combattere dal primo giorno dell’invasione in Ucraina.
La sospensione delle sanzioni
Il Wall Street Journal ha rivelato che gli Usa hanno preparato un pacchetto di sanzioni contro l’ex campionessa sospettata nascondere all’estero le fortune personali dello “zar”, ma che l’applicazione della misura sarebbe stata sospesa per evitare di colpire Putin sul personale dato che un attacco diretto avrebbe potuto spingerlo a una ulteriore escalation nella guerra in Ucraina. Sorte diversa invece per le due figlie di Putin – Maria e Katerina – che sono già entrate nella black list dei Paesi occidentali.
Resta inascoltata, dai governi occidentali, la richiesta del 6 aprile scorso avanzata da un rappresentante del leader dell’opposizione russo Alexei Navalny che aveva invitato i legislatori statunitensi a imporre sanzioni ad Alina Kabaeva, sostenendo, appunto, che avesse un ruolo attivo nel nascondere il patrimonio personale di Putin.
Foto d’apertura fonte twitter
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