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Rimateria: hanno vinto arroganza e populismo

Rimateria: hanno vinto arroganza e populismo

Pubblicato il 28 Maggio, 2021

Sono sconcertanti le dichiarazioni del PD sulla discarica, leggendo i social e i comunicati è evidente che ancora oggi continuano a sostenere il progetto originale per il quale i piombinesi li hanno mandati a casa. Piuttosto riduttive e semplicistiche quelle del sindaco Ferrari quando dice di stare tutti tranquilli perché “arriverà poi il giorno in cui la Regione eserciterà il potere sostitutivo e prenderà il posto del curatore per eseguire la messa in sicurezza permanente, con la copertura definitiva, la regimazione delle acque e tutte quelle attività che porteranno a chiudere definitivamente la discarica.”

Per quel sito, contenente più discariche, si apre oggi un lungo percorso, molto più complesso di prima e pieno di incognite. Eppure, Spirito Libero quando era al governo col PD, uscì dalla maggioranza perché proponeva il ridimensionamento del progetto da 2,5 milioni di mc, stessa sorte è toccata ad Ascolta Piombino in questa maggioranza facendo
una proposta simile. Arroganza da una parte e populismo dall’altra hanno
prevalso.

Se nel PD non c’è mai stata la volontà di fare un’analisi del motivo per
cui i piombinesi gli hanno negato il governo, in questa maggioranza si è voluto trasmettere un messaggio illusorio, facendo immaginare che una volta cessate le coltivazioni, si potesse risolvere d’emblée il tema decennale delle discariche, comprese quelle abusive che se non bonificate potrebbero produrre danni alla salute dei cittadini. Il tema ambientale è stato ridotto al puzzo, che si sente, ma è solo la punta di un iceberg che interessa un sito di cumoli di scarti lavorazione industriale da bonificare e una discarica ancora attiva da chiudere.

La difficile eredità ambientale, economica e finanziaria e l’alto numero di prescrizioni ambientali non adempiute sono dati di fatto provenienti dal passato. I conferimenti del cono rovescio sarebbero serviti a ripianare il debito, necessitava nuova liquidità per proseguire nell’adeguamento impiantistico.

Il Comune di Piombino dentro la società, avrebbe potuto e dovuto garantirne il controllo, sia sul profilo finanziario sia quello prescrittivo, avviando un piano di risanamento, ricercando accordi coi privati per un diverso dimensionamento, altro che puntare sull’alternativa immaginifica di un parco urbano. Oggi chiediamo che sia governato almeno l’inevitabile percorso di continuità gestionale, poiché la discarica non si spenge con un pulsante e che sia data una risposta a quei lavoratori che non c’entrano niente con questo epilogo. Riccardo Gelichi Portavoce Amare Piombino

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