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Risorsa idrica: cerchiamo di lavorare bene

Pubblicato il 7 Ottobre, 2021

Uno degli argomenti da affrontare seriamente da cui oggi la politica non dovrebbe esimersi, è quello della gestione idrica. L’acqua svolge un ruolo essenziale nella vita delle persone e diventa protagonista nel settore industriale dell’agricoltura. Dall’efficienza idrica, di cui abbiamo alcuni esempi dimostrativi nel progetto Life Rewat, finanziato dalla Regione Toscana partito nel 2005 dove sono presenti come partner i comuni della Val di Cornia insieme alla Regione il Consorzio di Bonifica e Asa. Le scelte impiantistiche che saranno fatte prossimamente,daranno un’importante connotazione, forse decisiva, sulla valenza green e di sostenibilità dei progetti messi in campo e se questi saranno coerenti con le linee europee. Per fare ciò sarà necessario definire con precisione gli strumenti di pianificazioneinerenti alla corretta gestione della risorsa idrica, salvaguardando il rischio idraulico e in particolare valorizzando le zone fluviali. I Comuni dovrebbero quindi svolgere una funzione di orientamento decisiva sull’ente gestore dell’acqua, “Asa e Consorzio di Bonifica” nel nostro caso, soprattutto rispetto alle scelte impiantistiche, che non dovranno misurarsi con logiche di mercato “investimenti e ritorno in tariffa”, bensì stabilire modalità di azione volte a perseguire la riqualificazione ambientale del sistema fluviale. Dovrebbero farlo nel senso indicato proprio dalla Comunità europea, recepito e applicato nelle procedure messe in campo dal progetto Rewat, dove i Comuni della Val di Cornia e il Consorzio di Bonifica portano avanti progetti mirati al risanamento delle falde, basandosi su processi naturali di ravvenamento della falda idrica sotterranea. In questo senso ad esempio, potrebbe trovare applicazione il progetto individuato in loc. Forni a Suvereto che mira autilizzare le acque del sub-alveo del fiume Cornia, che contengono caratteristiche buone in termini di potabilità e di leggerezza. La politica e il civismo come noi, hanno il dovere morale di stimolare principi gestionali e azioni coordinate cui dovrebbero ispirarsi i comuni della Val di Cornia econseguentemente indicarli ad Asa come traccia per i futuri investimenti impiantistici. Non si capirebbe altrimenti perché la Comunità Europea stanzia fior di milioni di euro per produrre progetti green, con indicazioni precise sugli approcci operativi per una corretta gestione e valorizzazione dei sistemi fluviali. Sarebbe invece paradossale si andasse verso scelteimpiantistiche pesanti sotto il profilo ambientale, come i “dissalatori” che hanno un alto consumo energetico e restituiscono in mare reflui di soluzioni saline concentrate. Inoltre manca in Italia una normativa adeguata sull impatto ambientale di questi impianti e non abbiamo rapporti costi / benefici. I Comuni della Val di Cornia quindi, dovrebbero assumere un ruolo di forte indirizzo ipiantistico per Asa,finalizzato a favorire studi e applicazioni pratiche orientate allo stoccaggio della risorsa idrica su principi di sostenibilità ambientale e vantaggio economico per i cittadini, che non si ritroverebbero dopo con tariffe gonfiante da grandi impianti con effetti discutibili. La ricarica della falda idrica darebbe finalmente acque dolci a quel vasto settore agricolo oggi penalizzato dall’intrusione salina e costituisce l’unico rimedio ai prevedibili periodi di siccità derivanti dalle alterazioni climatiche. La riconversione ambientale dell’economia non va solo citata, va concretamente praticata.

Riccardo Gelichi Portavoce Amare Piombino

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