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Roma, contrasto ai furti nelle boutique del centro [Video]

Pubblicato il 26 Febbraio, 2022

ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, dalle prime ore del mattino, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali (3 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), emessa dal GIP del Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma nei confronti di 5 persone, tre uomini e due donne, di nazionalità mongola (altri tre sono stati denunciati in stato di libertà), gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere, finalizzata alla commissione di furti aggravati e ricettazione.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale  di Roma – avviata nel mese di Novembre 2019, prende spunto dalla quotidiana attività di controllo del territorio posta in essere dai reparti dipendenti dalla Compagnia Carabinieri di Roma Centro ed in particolare da un arresto operato, dai Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, di due cittadini mongoli, sorpresi a trafugare due borse di elevato valore commerciale, da una nota boutique del centro storico, utilizzando una cosiddetta “borsa schermata” per eludere i sistemi anti taccheggio.

Le successive indagini, eseguite dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro, mediante lo studio del fenomeno con l’acquisizione e la visione di immagini dei vari sistemi di video sorveglianza delle boutique più prestigiose del centro di Roma, abbinate all’analisi dei tabulati di traffico telefonico delle utenze in uso agli arrestati e di quelle facenti parte del loro circuito relazionale, hanno permesso di acquisire elementi preganti indiziari, disvelando  altri furti eseguiti con il medesimo modus operandi non solo a Roma, ma anche a Firenze e Milano, ad opera di soggetti, tutti di etnia asiatica.

In breve tempo lasso temporale sono stati  raccolti  elementi dimostrativi della esistenza di un organizzazione , facente capo ad una donna mongola e suo marito, che si serviva di “manodopera” della stessa nazionalità, reclutata di volta in volta, anche per brevi periodi, fatta arrivare appositamente in Italia per commettere furti; la merce rubata veniva in parte collocata nel nostro Paese sul mercato parallelo di Milano, tramite piccoli ricettatori ed in parte spedita all’estero dove, una complice intestina all’associazione, si adoperava per la rivendita al dettaglio, generando gli introiti sufficienti per il mantenimento di tutti i consociati e delle loro famiglie.

Il complesso delle attività investigative, durate dal mese di novembre 2019 al giugno 2020, ha consentito di arrestare 2 persone in flagranza di reato per furto aggravato in concorso, il recupero ed il sequestro, con successiva restituzione all’avente diritto, di merce per un valore di circa 50.000,00 euro, e di raccogliere elementi indiziari in ordine alla commissione di 8 furti commessi in Roma, Milano, San Giuliano Milanese, Firenze, Lecco e Lugano (Svizzera), nonché il sequestro del materiale utilizzato per la realizzazione dei furti (buste schermate e ganci metallici artefatti).

Uno dei soggetti destinatari della misura della custodia cautelare in carcere è stato rintracciato a Milano e sottoposto al vincolo cautelare.

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