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RSA: il Piemonte chiede di riaprire in sicurezza. Si attende risposta da Speranza

Pubblicato il 5 Maggio, 2021

La Commissione Salute della Regione Piemonte ha esaminato, nel pomeriggio di ieri, alcune proposte per facilitare le modalità di accesso e uscita degli ospiti e dei visitatori delle RSA del territorio.

«Gli importanti sforzi riorganizzativi compiuti in questi mesi dai gestori delle strutture residenziali sanitarie – ha osservato l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi al termine della riunione -, così come l’elevato livello di copertura vaccinale raggiunto tra gli ospiti e il personale delle stesse strutture, insieme alle fondamentali e massive attività di screening periodico e all’andamento decrescente del trend epidemiologico, giustificano la richiesta all’Istituto superiore di Sanità di rimodulare le misure che erano state studiate per la fase più drammatica della pandemia e in un contesto di tutela complessiva obbiettivamente molto più critica. Abbiamo ragione di credere che oggi sia possibile consentire in sicurezza lo svolgimento delle visite alle strutture e le uscite programmate degli ospiti, ferma restando l’evoluzione dello scenario epidemico. Va tenuto nella giusta considerazione anche l’aspetto psicologico degli anziani e delle persone più fragili che in questi mesi hanno vissuto le inevitabili restrizioni richieste alle strutture residenziali assistenziali, nel rispetto delle responsabilità di tutti i soggetti interessati».

Nel documento sono contenute indicazioni di carattere generale e specifico riguardanti le condizioni della struttura per l’accesso dei visitatori e l’uscita degli ospiti, le certificazioni verdi Covid-19, le visite in spazi esterni e al chiuso, le visite all’interno del nucleo di degenza, i rientri in famiglia e i nuovi ingressi nelle strutture.

«Su questi temi – rileva l’assessore Icardi – abbiamo già avuto in questi giorni diversi confronti informali con ministro della Salute, Roberto Speranza, il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro e il direttore generale della prevenzione presso il Ministero della salute, Giovanna Rezza. Siamo fiduciosi nell’accoglimento delle nostre richieste».

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