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Rubavano le forme di Parmigiano e le vendevano sottocosto: denunciati un casaro e il suo aiuto

Pubblicato il 27 Agosto 2020

Vendevano sottocosto le forme di Parmigiano Reggiano, incrementando i guadagni sottraendo la merce al caseificio in cui lavoravano. Un 40enne residente a Campegine, e l’aiuto casaro 67enne mantovano sono stati denunciati dal Tribunale di Reggio Emilia con l’accusa di concorso in furto aggravato, dopo che i carabinieri della di Gattatico avevano smascherato i due dipendenti.

Sono state recuperate tre forme di parmigiano reggiano rubate al caseificio e cedute ad un’azienda di Trevino. Il casaro 40enne inoltre è stato anche accusato del furto di gasolio dalla cisterna del caseificio: beccato dalle telecamere, l’uomo riempiva il serbatoio della sua auto utilizzando il carburante dell’azienda.

E’ stato il Presidente dello stesso caseificio a rivolgersi ai carabinieri della stazione di Gattatico sporgendo denuncia di furto. Il derubato, dai controlli di magazzino, aveva registrato ammanchi di forme di parmigiano reggiano, di proprietà anche di altre latterie che avevano dato il latte in conto lavorazione al caseificio. Per questo motivo ha visionato i filmati del sistema di videosorveglianza del caseificio riscontrando condotte illecite da parte del casaro e di un suo aiuto. Filmati alla mano il presidente del caseificio si presentava quindi ai carabinieri formalizzando la denuncia.

Le attività condotte dai militari consentivano di acquisire incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di furto a carico del casaro e dell’aiuto casaro. Ma non solo: nel corso dei servizi svolti dai carabinieri di Gattatico i militari riuscivano a intercettare una partita costituita da tre forme di Parmigiano rubate dal magazzino del caseificio che erano state cedute dal casaro ad un’azienda di Treviso nella cui disponibilità venivano rinvenute. Forme di Parmigiano Reggiano quelle recuperate dai carabinieri che venivano quindi restituite al derubato. Condotte delittuose che andavano avanti da diversi mesi e che hanno visto i carabinieri di Gattatico documentare la cessione di altre forme di Parmigiano sottratte allo stesso caseificio, poi vendute alla stessa azienda trevigiana che le acquistava in totale buona fede.

Niccolò Pasta