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San Giovanni in Persiceto: conclusi lavori di messa in sicurezza del torrente Samoggia

A San Giovanni in Persiceto (B0), conclusi lavori di messa in sicurezza del torrente Samoggia in prossimità del ponte sulla strada Provinciale 568.

Pubblicato il 11 Gennaio, 2022

A San Giovanni in Persiceto (B0), conclusi lavori di messa in sicurezza del torrente Samoggia in prossimità del ponte sulla strada Provinciale 568.

 Proseguono gli interventi di messa in sicurezza del torrente Samoggia, nel bolognese. 

Si sono conclusi a San Giacomo del Martignone, frazione del  comune di San Giovanni in Persiceto, i lavori per riparare i danni causati dall’erosione dell’acqua in prossimità del ponte sulla Strada provinciale 568, che collega la provincia di Modena e la città metropolitana di Bologna.

L’intervento è consistito nella risistemazione di un breve tratto dell’alveo e nella realizzazione di una scogliera di protezione per rispristinare le condizioni di sicurezza.

“Le opere sono state finanziate dalla Regione con 100mila euro- spiega l’assessore regionale alla  Protezione civile e Difesa del suolo, Irene Priolo-. Nel corso degli anni le acque del torrente avevano gradualmente eroso le sponde, fino a consumare la banchina indispensabile per il transito dei veicoli di servizio utilizzati per svolgere ispezioni e per le manutenzioni della vegetazione. Si è quindi reso necessario intervenire per ristabilire condizioni di sicurezza”.

A curare i lavori i tecnici dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile.

Le opere

Dopo una prima fase dedicata alla rimozione della vegetazione, alberi e arbusti che avevano completamente invaso l’argine sia sulla sponda destra che sinistra, si è intervenuti per creare il nuovo alveo nell’ampia golena sinistra del Samoggia.

Sul lato destro del torrente, inoltre, è stata ricostruita la banchina interna. La struttura è stata realizzata con la terra di riporto, recuperata proprio nell’area di scavo dell’alveo.

Per rinforzare ulteriormente la sponda è stata realizzata una scogliera di protezione in massi ciclopici, di peso variabile tra i 1.000-3.000 chilogrammi ciascuno. La banchina e la scogliera hanno un’estensione complessiva di circa 150 metri.

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