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Fulvio Baule è accusato di aver ucciso a colpi di ascia i suoceri.

Sardegna: “Non l’ho fatto con cattiveria”, ha ucciso i suoceri con l’ascia a Porto Torres

Pubblicato il 14 Novembre 2023

  • Fulvio Baule questa mattina ha risposto alle domande del pubblico ministero e degli avvocati: è accusato di aver ucciso i suoceri con un’ascia e di aver ridotto in fin di vita l’ex moglie llaria Saladdino.

“Non l’ho fatto con cattiveria. Con quell’ascia volevo solo intimidire mio suocero ma non avevo intenzione di ucciderlo”. Queste le parole pronunciate nella mattinata di oggi – davanti alla Corte d’Assise di Sassari – da Fulvio Baule, 42anni, originario di Ploaghe, durante il processo che lo vede imputato per la morte dei suoceri Liliana Mancusa e Basilio Saladdino. Uccisi a colpi di ascia il 26 febbraio 2022, a Porto Torres. L’uomo è anche accusato di aver ridotto in fin di vita la moglie, Ilaria Saladdino, dopo la separazione avvenuta poco tempo prima. Di fronte alla Corte – presieduta dal giudice Massimo Zamboni – l’uomo ha risposto con lucidità e calma alle domande del pubblico ministero Enrica Angioni. Così come ha replicato alle domande del suo difensore Nicola Lucchi e degli avvocati di parte civile Silvia Ferraris, Gian Mario Solinas e Gabriele Satta. L’uomo – di fronte alle tante domande dei legali e del pm – si è difeso dicendo che non ricorda nulla dell’aggressione. Lui avrebbe preso l’accetta dall’auto perché il suocero gli stava andando incontro correndo: “Volevo solo intimidirlo”.

L’arma del delitto

“L’ascia l’avevo in macchina perché il giorno prima dovevo andare a tagliare la legna con mio padre – ha assicurato Fulvio Baule al pubblico ministero Enrica Angioni – non volevo assolutamente uccidere i miei suoceri. Non li vedevo da novembre – ha ricordato l’imputato – tutto quello che ho fatto, non l’ho fatto con cattiveria”. Ed il racconto dell’uomo continua: “Quella sera avevo riportato i bambini a mia moglie – ha spiegato – abbiamo discusso ma io non ricordo di averla aggredita, non ricordo proprio. Ho solo sentito delle persone gridare dalle finestre del palazzo vicino – ha assicurato – a quel punto sono scappato e sono andato dai carabinieri a costituirmi. Loro mi anno chiesto cosa avessi fatto – ha concluso – ho detto che non lo sapevo. Forse un omicidio”. Durante l’udienza sono stati anche ascoltati la sorella di Baule e i genitori che hanno confermato i pessimi rapporti con la moglie e la famiglia della donna. I testimoni hanno anche ricordato la violenta lite andata in scena il giorno del battesimo dei due gemellini, figli dei due coniugi. In quell’occasione l’ex moglie dell’imputato avrebbe impedito alla suocera, Stefania Pais, di salutare i bambini: “Mi ha urlato che ero una stronza”, ha ricordato in aula la donna. E da li sarebbe nata la scintilla che poi ha fatto scoppiare il litigio tra le due famiglie.