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Savona, il sindaco registra il figlio di due donne: “Dare risposte al Paese reale”

Il bambino, nato pochi giorni fa a Savona, è stato concepito a Barcellona con la fecondazione assistita di una delle due donne.

Pubblicato il 1 Aprile, 2023

Il bambino, nato pochi giorni fa a Savona, è stato concepito in Spagna, a Barcellona con la fecondazione assistita di una delle due donne. Avrà due mamme: il sindaco Marco Russo (nella foto da facebook) lo ha registrato come figlio di una mamma biologica e di una intenzionale.

l sindaco di Savona, Marco Russo, ha registrato all’anagrafe il figlio di due donne, concepito a Barcellona attraverso la fecondazione assistita. E’ il primo caso in Liguria, dopo lo stop alle trascrizioni dei figli delle coppie Lgbtq+ arrivato dal governo, divieto che – secondo il sindaco – è ben lontano dalla realtà.

Il primo cittadino ha detto di aver firmato personalmente l’atto, senza coinvolgere altri funzionari del Comune. In un lungo post su Facebook, il sindaco ha spiegato i motivi per cui ha registrato il bambino, lo scorso 28 marzo, come figlio di una mamma biologica e una intenzionale, affermando di aver anche comunicato queste stesse ragioni sia in Prefettura che in Procura.

“Il sindaco si trova in frontiera, direttamente a contatto con le persone, i loro bisogni, le loro domande, le loro speranze, le loro paure”, ha scritto Russo nel post, spiegando di essersi trovato “di fronte a due donne, unite civilmente”, che hanno da tempo “un progetto comune” e ora anche uno “genitoriale, messo in atto tramite le pratiche di procreazione medicalmente assistita (PMA), che la legge non ammette per coppie omosessuali, ma che all’estero è possibile”.

Il sindaco, scrive: “C’è poi un senso del dovere, che si manifesta nell’incarico del sindaco, nel dover “dare la risposta alle due cittadine che si sono rivolte, con speranza, al nostro Comune, auspicando che ciò possa rafforzare l’invocazione di un intervento e di pari assunzione di responsabilità in capo al Parlamento”. Russo, conclude: “Questo atto vuole far giungere al Legislatore una voce, non solo dall’alto delle Supreme Corti, ma anche dal basso del Paese reale, con cui i sindaci sono in contatto e del quale sono in qualche modo l’espressione”. LEGGI IL POST

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