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Lelio De Santis, Cambiare insieme: "Crisi politica al Comune risolta, anzi no"
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Scuola di formazione dei Vigili del Fuoco, De Santis (IdV): “il Consiglio comunale approva, ma si rischiano ricorsi per procedura sbagliata”

Pubblicato il 29 Ottobre, 2021

Lelio De Santis, capogruppo di Cambiare insieme al consiglio comunale, scrive in una nota: “Il Consiglio comunale ha approvato la cessione a titolo gratuito degli immobili del progetto Case di Sassa per realizzare la Scuola di formazione del comando dei Vigili del Fuoco, istituita e finanziata con 15 milioni dalla legge n.178 da parte del Governo.

La delibera numero 64 rischia, però, di essere impugnata per rischi formali e sostanziali, anche perché il sito scelto potrebbe non essere idoneo allo scopo ed avrebbe richiesto prima il cambio di destinazione d’uso, come previsto nella legge istitutiva e nel protocollo d’intesa.

Ma ancora più delicata è la situazione di circa 100 famiglie che ancora occupano legittimamente gli alloggi e che non intendono essere considerate come pacchi postali e trasferirsi, con gravi conseguenze di disgregazione sociale per una comunità che vive insieme da anni.

Va aggiunto che la delibera suddetta doveva prevedere la cessione delle unità immobiliari libere da cose e da persone, cosa non avvenuta e difficilmente realizzabile in poco tempo.

Il Comune aveva tutto il tempo, dal dicembre del 2020, di predisporre atti corretti e trasparenti e non arrivare in extremis, in affanno e confusione, ma ha dormito per mesi sottovalutando la complessità della procedura e l’importanza dell’ istituzione di questa scuola, molto utile per il futuro della città.

Nonostante le mie oggettive e circostanziate osservazioni, la maggioranza di centrodestra ha voluto votare un atto palesemente lacunoso, esponendo il Comune al rischio di ricorsi.

Ho espresso in Consiglio il mio giudizio positivo sulla realizzazione della scuola, ma anche la necessità di assumere atti corretti ed ineccepibili.

Ho preferito, con gli altri consiglieri di minoranza, non partecipare al voto per non intralciare il percorso amministrativo, ma anche per non essere complice dell’approvazione di una delibera a rischio di illegittimità“.

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