« Torna indietro

Spalletti

Spalletti: “Ho rifiutato una ricca offerta dagli Emirati Arabi”

Pubblicato il 15 Dicembre 2023

Una scelta fatta senza guardare al tornaconto economico.

Luciano Spalletti lascia il Napoli da campione d’Italia, e il telefono inizia a squillare: “Anche io ho visto l’Italia da lontano quando allenavo lo Zenit di San Pietroburgo e avrei potuto continuare a farlo perché finita la fantastica esperienza a Napoli mi sono arrivate proposte dagli Emirati Arabi e da altri campionati, nei quali sarei stato remunerato molto bene. Ma non era il calcio che mi piaceva. Poi è venuta la chiamata della Nazionale e i miei sogni si sono avverati”.

Il c.t. azzurro lo racconta a Casa Italia, in onda su Rai Italia e Rai Play.

Chiamare Spalletti al posto di Mancini, una decisione su cui è tornato anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina: “C’erano diverse ipotesi, a partire da Antonio Conte – le sue parole a L’Avvenire – Claudio mi ha scritto un bellissimo messaggio. Tutti sanno che io adoro lo stile Ranieri, tecnico eccellente, uomo paterno, carismatico e coinvolgente, ma aveva un impegno con il Cagliari. Ma visto che si era liberato il tecnico campione d’Italia quale prospettiva migliore se non lui? Luciano Spalletti è un uomo straordinario, un grande motivatore, uno che ama il bel calcio che è quello che gli italiani vogliono”.

Nel suo intervento Spalletti va col pensiero all’Europeo del prossimo anno, con l’Italia inserita nel girone con B con Spagna, Croazia e Albania. “Gli Europei? Non si gareggia per accontentarsi, andremo in Germania per lottare su ogni fronte. Non possiamo che puntare al massimo, siamo i campioni in carica, non possiamo cercare una posizione inferiore a quella del 2020, anche se sarà difficile ripetersi”.

C’è una nuova generazione di calciatori che scalpita. “C’è qualche giovane forte che stiamo seguendo con attenzione, anche lontano dall’Italia – ancora Spalletti – Kayode, l’esterno della Fiorentina? Lo avevo convocato ma si è infortunato. Ora cerchiamo di valutarli direttamente, dal vivo. Luca Koleosho (nato negli Usa, attaccante del Burnley in Premier League e dell’Under 21) è un altro profilo piuttosto interessante”.

Un pensiero poi agli italiani all’estero: “A loro promettiamo il massimo dell’impegno, il calcio può essere un elemento capace di farli sentire più vicini al loro paese di provenienza. Ogni volta che siamo andati a giocare all’estero abbiamo ricevuto questa sciarpa intorno al collo, fatta di calore umano che fa parte dell’essere italiano”.