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Spinea, venerdì 4 febbraio giornata della Memoria con Emilia Peatini

Pubblicato il 26 Gennaio, 2022

26.1.2022 – L’appuntamento del 27 gennaio non è un rito che con il passare del tempo perde di significato. E’ una data importante perché ci ricorda, come scrive Liliana Segre, che la memoria rende liberi.

Alle scuole di primo e secondo grado dei due Istituti di Spinea, sono stati dedicati laboratori e visite didattiche curati dall’IVESER, Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea. Hanno aderito alla proposta 19 classi. I laboratori presentano la Shoah tenendo conto delle diverse età e sensibilità dei ragazzi, consentendo loro di conoscere la storia attraverso le storie di protagonisti e approfondendo tematiche diverse quali lo sport e le leggi razziali e molte testimonianze.

La Biblioteca ospiterà venerdì 4 febbraio alle ore 18.00 la studiosa Emilia Peatini che ha appena pubblicato un libro dedicato alla figura di Olga Blumenthal (1873-1945), professoressa di tedesco, una delle prime donne a insegnare nell’Università veneziana, catturata a novembre del 1944, deportata e uccisa a Ravensbrück.

A gennaio del 2018, per ricordarla, è stata posta una pietra d’inciampo di fronte al portale di ingresso dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Ma chi era Blumenthal? Il libro ricostruisce, accanto alla vita della sfortunata Olga, l’origine veneziana della sua famiglia da quando nel 1820 i nonni paterni arrivarono a Venezia dalla Baviera, seguendo poi i Blumenthal nel loro processo di emancipazione e di integrazione nell’élite della città già nel corso della generazione successiva, sullo sfondo degli eventi della grande storia tra Ottocento e Novecento. In questo privilegiato contesto familiare la figura di Olga acquista spessore non solo come insegnante e intellettuale, ma anche come donna segnata dalla condizione femminile del suo tempo e del suo censo, dalla religione ebraica che pure ripudiò nella maturità convertendosi al cattolicesimo, e come moglie dell’eclettico professor Gilberto Secrétant.

La ricostruzione segue con particolare attenzione le conseguenze della svolta razzista del fascismo e poi della dominazione tedesca, che infine strapparono Olga alla sua casa e alla sua città, portandola a morire già forse durante il viaggio verso il lager.

Emilia Peatini è nata a Treviso nel 1951. Ha insegnato alla scuola primaria dal 1971 al 2011, occupandosi contemporaneamente di formazione degli insegnanti in didattica della storia, coordinando iniziative di aggiornamento e gruppi di ricerca didattica nell’insegnamento della storia, della geo-storia, dei diritti umani, di Cittadinanza e Costituzione. È laureata in storia a Ca’ Foscari. Ha pubblicato in «Venetica» n. 2, 2021, Olga e Gilberto: due intellettuali a Venezia nella prima metà del Novecento.

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