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Promessa sposa 12enne, indagata la madre: tra le ipotesi di reato anche la violenza sessuale

Pubblicato il 4 Febbraio, 2022

È indagata dalla Procura di Lecce la madre della 12enne salentina promessa in sposa al fratello del suo nuovo compagno pakistano.

È indagata dalla Procura di Lecce la madre della 12enne salentina promessa in sposa al fratello del suo nuovo compagno pakistano. Tra le ipotesi di reato che le vengono contestate ci sono induzione al matrimonio, maltrattamenti in famiglia, sottrazione e trattenimento di minore all’estero, abbandono di minori e violenza sessuale.

Parallelamente indaga anche la Procura del Tribunale per i Minorenni di Lecce che il prossimo 3 marzo dovrà decidere sulla decadenza della potestà genitoriale della donna oggi momentaneamente sospesa nei confronti di tutti e tre i figli affidati ai nonni paterni.

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La vicenda ha origine in Germania dove la donna si era trasferita alcuni anni fa, con tutta la sua famiglia, per motivi di lavoro. Lì si era invaghita di un uomo pakistano conosciuto sui social. E dopo averlo raggiunto nel suo Paese si era convertita all’Islam e lo aveva sposato. Una volta rientrati tutti in Puglia, la 12enne ha raccontato al padre di essere stata promessa in sposa al fratello del nuovo compagno della madre. Motivo per cui il papà ha deciso di presentare una denuncia attraverso l’avvocato Marcello Rizzo.

“In Puglia una ragazzina di 12 anni era stata promessa al fratello del nuovo partner della madre. A far saltare i programmi una denuncia del padre della piccola che ha interessato la Procura minorile, che a sua volta ha ottenuto dal Tribunale la sospensione della potestà genitoriale della madre e l’allontanamento della bambina che ora è affidata ai nonni paterni. Come Garante chiedo alle istituzioni e alle famiglie di mantenere alta l’attenzione affinché episodi come questi non accadano più”. Lo dichiara il Garante dei minori della Regione Puglia, Ludovico Abbaticchio, commentando la vicenda.

“Le culture multietniche – aggiunge – ormai esistono in Italia e in Puglia, e dobbiamo farcene carico sostenendo i molti giovani di seconda e terza generazione, figli di immigrati o di matrimoni ‘misti’, che vivono sulla loro pelle il contrasto dei cambiamenti sociali in Italia con le stesse famiglie di origine e spesso quei contrasti hanno esiti terribili”.

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