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Stefano Albano: 'l'amministrazione naviga a vista, ma si potrebbe fare molto'
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Stefano Albano: ‘l’amministrazione naviga a vista, ma si potrebbe fare molto’

Pubblicato il 29 Luglio, 2020

L’Aquila costituisce un territorio unico nel suo genere e ha una popolazione dalla grande personalità. La difficile situazione del post-sisma ha reso difficile ogni scelta, in un lungo periodo di rinascita, nell’ambito del quale è stato (ed è) necessario agire tempestivamente, ma anche progettare per il medio-lungo periodo: c’è chi dice che si naviga a vista, senza una logica organica, in sé conclusa. Abbiamo interpellato in argomento Stefano Albano, consigliere comunale e coordinatore della segreteria regionale del Partito democratico.

Stefano Albano e il centro storico: dai pacchetti abbonamento per il Terminal di Collemaggio all’illuminazione pubblica

“L’anno scorso, il 7 maggio 2019, chiesi la convocazione di un consiglio comunale straordinario: l’Ordine del giorno, condiviso sia dal centrodestra, sia dal centrosinistra, fu votato all’unanimità. Fu un evento, con una grande partecipazione di pubblico esterno. Riguardava le vicende legate al centro storico. La notizia è che è già trascorso più di un anno e non è cambiato nulla. La Consulta del Commercio, che proponeva un confronto costante e diretto, si è riunita una sola volta. Commercianti e residenti, da allora e prima di allora, fanno richieste al Comune, ma l’amministrazione resta sorda ai richiami. Il centrodestra non dà seguito alle stesse iniziative che decide di votare. Il tema era un progetto di città organico e coerente: il centro storico deve tornare ad avere un ruolo nell’ambito del tessuto economico, sociale e urbano e deve organizzarsi nella pratica: bisogna regolamentare i parcheggi, pianificare la viabilità, sistemare la segnaletica stradale. Una lettera dei commercianti in 7 punti, datata maggio 2020, ha dato la loro prospettiva all’argomento: parlano di ‘sopravvivenza in questa città'”.

Stefano Albano: la questione dei parcheggi

“Mancano atti e scelte precise. Annunci a mezzo stampa, in particolare dell’assessore alla Mobilità Carla Mannetti, si diffondono in argomento da un anno e mezzo. Dove bisogna fare i parcheggi? Non vi sembra tempo di deciderlo? I commercianti hanno proposto di parcheggiare i loro automezzi in un anello al di fuori del centro storico. In centro, dovrebbe essere permesso l’ingresso soltanto ai loro clienti: questi ultimi sarebbero in tal modo liberi di parcheggiare entro il perimetro delle mura. Un servizio di navette dovrebbe essere messo a disposizione dei commercianti. I parcheggi in centro, oggi, sono pochi e insufficienti. Nel centro storico, peraltro, si convive con lavori che dovrebbero essere segnalati tempestivamente, quando si svolgono. Ci dovrebbe essere maggior coordinamento tra Comune e imprese coinvolte nei lavori stessi. E’ semplice: quando si fanno i lavori e si chiudono le strade, bisognerebbe avvertire per tempo. Per quanto concerne la pianificazione, siamo all’anno zero. Il centro storico è chiuso al traffico per molte ore della giornata”.

Stefano Albano: centri commerciali e l’accordo fallito nell’ambito del centrodestra

“In merito al centro commerciale di Centi Colella, soltanto la Lega ha votato a favore: diversamente questa linea sarebbe passata. Diversi esponenti della maggioranza hanno preso atto dell’assenza di una visione condivisa. Qual è la pianificazione territoriale che riguarda questa città? Qual è la prospettiva a medio e lungo termine di questa amministrazione in argomento? Difficile da capire. La verità non è che si ostacola la resurrezione del centro storico: bisogna invece dire che si naviga, semplicemente, a vista, senza una vera pianificazione, creando dissenso e scontri popolari. Non bisogna dare soltanto sfogo alla loquela, ma creare un progetto di massima, suffragato da scelte e discussioni. Sono gli imprenditori a pianificare, gioco forza: per esempio con cambi di destinazione d’uso. E ancora: si attendono interventi relativi al decoro urbano. Piano di mobilità e Piano regolatore sono, quasi quasi, utopie: si fanno varianti al Piano regolatore, per esempio, da quarant’anni almeno”.

Stefano Albano: i fondi Restart

“Non dimentichiamo i fondi Restart: permetterebbero di destinare il 4% del denaro stanziato per la ricostruzione a favore dello sviluppo socioeconomico. 5 milioni sono nelle casse della Regione, inutilizzate, senza che si stilino atti o delibere su quel che bisogna fare: erano mirati al risanamento economico dopo il sisma. Mi sono rivolto, ai primi di maggio, a Guido Quintino Liris. Questa azione è frutto di un dibattito svoltosi nell’ambito dell’emergenza Coronavirus, come appare chiaro (il lockdown è finito il 4 maggio, ma non era un ‘liberi tutti’). Ho proposto che risorse aquilane di tale ammontare fossero rese disponibili per affitti e bollette, a favore dei commercianti del Cratere sismico (chi dimentica il terremoto del 2009?), per muovere contro le difficoltà finanziarie delle piccole e medie imprese, per il periodo di marzo e aprile. Si trattava di andare in soccorso, di agire a favore di commercianti, artigiani, titolari di attività economiche, culturali, sportive e ludico-ricreative aquilane. Peraltro, non è giunta risposta. Darsi per vinti? Smettere di lavorare con la base? Questo mai”.

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