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La surreale storia del pappagallo Gino: “sfrattato” dalla sua trattoria per motivi di salute

Pubblicato il 7 Maggio 2024

In queste ultime settimane i pappagalli hanno conquistato il web, per motivi diversi, diventando vere e proprie star. Ad inizio aprile in Turchia divenne virale la storia dei due pappagalli che svelarono al marito i tradimenti della moglie, una vicenda incredibile che fece il giro del web. Sotto la luce dei riflettori questa volta ci è finito un pappagallo italiano, Gino, “sfrattato” dal bar-trattoria dove abitava per motivi di salute.

Lo sfratto del pappagallo Gino

Gino ha vissuto per 7 anni in un bar-trattoria di Castel Cerreto, frazione di Treviglio in provincia di Bergamo, ed era molto benvoluto dai clienti a detta del titolare del locale. Poi però è arrivata una segnalazione anonima alla polizia, secondo la quale Gino era stressato dall’eccessivo rumore ed era esposto al fumo passivo della clientela.

Come ha riportato L’Eco di Bergamo quindi Gino è stato sfrattato e ha trovato asilo in un giardino privato. La surreale vicenda è stata racconta da Pierluigi Pilenga, titolare del locale, che ha detto di aver affidato Gino ad un conoscente, un ragazzo che lo tiene a casa.

Come ha spiegato Pilenga però Gino si sente solo, essendo abituato a stare in mezzo alla gente, infatti non mangia e non canta più. Ha aggiunto che non era stressato, anzi, passava tutto il tempo a cinguettare rallegrando l’ambiente e gli stessi clienti che lo lasciavano in pace mentre dormiva.

Pilengo ha inoltre aggiunto che Gino ama la musica, tant’è vero che il ragazzo al quale è stato affidato quando scende di casa mette un sottofondo musicale per non far sentire il pappagallo troppo solo.

Il ritorno a casa di Gino

Dopo la segnalazione sono stati necessari comunque dei controlli e, dopo le opportune verifiche, gli agenti della Guardia Forestale di Bergamo hanno confermato che Gino può ritornare nel bar-trattoria, considerato un luogo idoneo. Dopo aver firmato le ultime carte il volatile potrà finalmente tornare sul suo trespolo nel bar-trattoria, dove tra i clienti è diventato una sorte di mascotte.