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STORIE, MITI E LEGGENDE DI PARTENOPE- La leggenda dell’uovo del Castel dell’Ovo

Secondo un’antica leggenda quando si romperà l’uovo la città perirà.

Pubblicato il 22 Aprile, 2022

Castel dell’Ovo è un luogo emblematico di miti e leggende, è la fortezza marina che insieme al Vesuvio incornicia la bellezza del Golfo di Napoli e che permette di godere di un panorama senza eguagli.

Le origini di Castel dell’Ovo ed il legame con la sirena Partenope

Le origini di questo luogo si intrecciano con il mito della bellissima Partenope, la sirena che si lasciò morire d’amore sull’isolotto di Megaride (Borgo Marinaro) a seguito del rifiuto da parte di Ulisse. Dopo molti secoli, l’isolotto di Megaride accolse anche le spoglie di Santa Patrizia, la religiosa bizantina.

Inizialmente l’isolotto di Megaride era molto esteso ed era unito alla terra ferma presso il Monte Echia (attuale Pizzofalcone) attraverso una lunga striscia di terra che ospitava i primi coloni greci e le abitazioni in tufo di Palepolis (città vecchia).

Durante l’età repubblicana il condottiero romano Lucio Licinio Lucullo progettò il Castrum Lucullanum, che era un insieme fiorente di ville, ricca di splendidi giardini, fontane e sculture classiche e che si presentava come una cittadella fortificata.

Successivamente il Castrum fu convertito prima in un centro di coltivazione agricola e poi in luogo di culto cristiano dei monaci basiliani. A seguito delle continue invasioni straniere, il Castrum fu più volte distrutto e ricostruito, per poi divenire un’espugnabile fortezza durante la dominazione normanna e successivamente un castello fortificato durante il regno Angioino.

Virgilio, il poeta “mago”

Nel corso del Medioevo, Napoli ebbe un rapporto privilegiato con il poeta latino Publio Virgilio Marone, conosciuto con l’appellativo di Virgilio Mago dalla popolazione, che lo venerava come Liberatore, venuto a salvare la città da svariate forme di malefici e pestilenze. Una sorta di poeta alchimista.

La vicenda più affascinante di Virgilio riguarda la leggenda dell’uovo. Infatti, secondo le cronache napoletane, un uovo fu deposto all’interno di una gabbia di ferro che fece murare in una nicchia nelle viscere del castello, profetizzando che alla rottura dell’uovo, tutta la città sarebbe crollata. Un’altra versione vuole che l’uovo fosse stato inserito in una pregiata caraffa di cristallo, sigillata e nascosta nelle mura. Il nome del castello dunque nasce da questa leggenda.

Alcuni secoli dopo l’uovo, che si sarebbe danneggiato a seguito di un crollo che coinvolse il castello, fu sostituito dalla regina Giovanna I di Napoli. L’intervento della sovrana calmò il popolo napoletano, in vista di una grave minaccia che avrebbe colpito la città, come narrava la leggenda profetica.

Una storia di alchimia ed esoterismo

Ma perché proprio un uovo? Nel periodo medioevale a Napoli era nata una fiorente scuola ermetica che basava i propri studi sull’alchimia, ovvero sull’arte di manipolare e trasformare i metalli di poco pregio in preziosi, attraverso l’esplorazione diretta della natura con pratiche magiche e misteriose.

L’isolotto di Megaride (l’attuale Castel dell’Ovo) si prestava molto a questo tipo di ricerche perché ospitava monaci eremiti che si rifugiavano nelle grotte marine e operavano in grande segreto l’esoterismo.

Per l’alchimia, la parola uovo sta ad indicare un contenitore, o un forno dove si fondevano lo zolfo e il mercurio per poi ottenere l’oro. Fu proprio Virgilio a svelare tutti questi processi alchemici, frutto di antiche conoscenze, che furono ritrovati secoli dopo e sono tutt’oggi gelosamente custodite dai napoletani.

Uovo, simbolo perfetto di vita eterna

Tante sono le credenze, sia pagane che cristiane, legate all’uovo come simbolo di vita eterna. Come quella che vede la presenza del mare del Golfo di Napoli (principio femminile Acqua) e la vicinanza del Vesuvio (principio maschile Fuoco) come elementi che creavano il clima fertile ideale per dar vita a ricerche alchemiche, molto segrete.

Il poeta e mago Virgilio venne amato molto dalla città partenopea perché seppe liberare l’allora “Neapolis” da gravi pestilenze e malefici, come testimonia ancora oggi il Parco della Tomba di Virgilio che sorge in suo onore alle spalle della chiesa di S. Maria di Piedigrotta in zona Mergellina.

Virgilio Mago infatti venne considerato il primo protettore della città in epoca pagana ancor prima di San Gennaro. Ora il Castel dell’Ovo è centro fiorente della cultura napoletana e ospita mostre, rassegne ed eventi di spicco.

L’invito dunque è quello visitare Castel dell’Ovo ed immortalare con uno scatto suggestivo tutto quello che gli occhi catturano, per apprezzare uno dei monumenti più belli del mondo, frutto di un’antica storia millenaria.

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