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Strage di Brandizzo, gli ultimi istanti di vita degli operai: “Se vi dico treno andate da quella parte eh?” (VIDEO)

Pubblicato il 5 Settembre 2023

“Ragazzi se vi dico treno andate da quella parte eh?”.

È quanto si sente in un breve video girato la sera del 30 agosto, pochi minuti prima dell’incidente ferroviario a Brandizzo, nel torinese, costato la vita a cinque operai.

Il filmato, realizzato con un telefonino, è stato diffuso in esclusiva dal Tg1, nell’edizione delle 13.30: l’autore è una delle cinque vittime, la più giovane, il 22enne Kevin Laganà.

Gli operai erano al lavoro su un tratto di ferrovia e sono stati travolti da un convoglio di passaggio.

Sono gli ultimi istanti di vita, l’atmosfera è rilassata.

Nel video, diffuso anche dall’Ansa, si vedono alcuni degli operai al lavoro intenti a rimuovere il pietrisco sotto i binari.

“L’ho detto per tre volte: i lavori non dovevano cominciare perché era previsto il passaggio di un treno”.

Ha dichiarato, intanto, ieri la testimone chiave dell’inchiesta sulla tragedia di Brandizzo. E’ una dipendente delle Ferrovie di 25 anni. E’ lei che, dalla sala controllo di Chivasso, la sera del 30 agosto si è tenuta in contatto con il collega sul posto. Ed è lei, secondo quanto risulta dalle telefonate acquisite dagli investigatori, ad avere lanciato quegli avvertimenti rimasti inascoltati. La giovane donna, trasferita a Chivasso dopo un primo periodo ad Alessandria con il sogno di raggiungere prima o poi una sede in Valle di Susa, dove abita la famiglia, ha trascorso l’intera giornata in procura a Ivrea.

La sua deposizione è considerata molto utile per chiarire i contorni dell’incidente costato la vita a cinque operai. Ma non solo. Bisogna districarsi in una selva di regolamenti, procedure, termini tecnici.

Sono tanti gli aspetti che interessano i magistrati. Capire, per esempio, se in quel tratto della linea ferroviaria era operativo il Cdb, un complesso meccanismo di sensori e circuiti elettrici che segnalano la presenza di rotabili sui binari. O se è vero che ci sono dei casi in cui gli operai cominciano i lavori in anticipo per evitare alle loro aziende di pagare salatissime penali.

I pubblici ministeri hanno acquisito una gran quantità di documenti e messo sotto sequestro tutto il materiale che sono riusciti a recuperare sul luogo dell’incidente, compresa l’attrezzatura che maneggiavano le cinque vittime. Accertamenti complicati e di vasto respiro, condotti da una procura che da tempo è in sofferenza per le gravi carenze di organico.