« Torna indietro

“Strane morti” di gatti randagi al quartiere San Giuseppe di Scicli

Pubblicato il 24 Maggio, 2021

A Scicli, nel quartiere San Giuseppe, ci sarebbe da qualche tempo una moria di gatti randagi, inspiegabile, che ci viene segnalata da una lettrice residente in quelle zone.

“Oggi 19/05/2021 mi ritrovo a seppellire 2 gatti a distanza di poche ore l’uno dall’altro. Erano i miei 2 gatti randagi diventati domestici perché abbandonati dalle loro mamme appena svezzati. Strano che 2 gatti in perfetta salute in poco più di 9 ore siano morti entrambi. Questo è il pensiero di fondo che mi ha fatto sorgere qualche dubbio sulla questione. A Scicli, il quartiere storico di San Giuseppe che ogni anno ospita la rinomata festa e la tanto attesa cavalcata con i cavalli bardati da fiori di ogni sorta, in questo ultimo periodo è diventato scenario di una brutale e orrenda carneficina di gatti e purtroppo non solo randagi. Questi, circa una trentina,  ormai abitavano in questo quartiere e tante persone si prendevano cura di loro nutrendoli giornalmente. Purtroppo però la cosa sarà sfuggita di mano a qualcuno e anziché contattare persone preposte a limitare il loro moltiplicarsi, intervenendo con apposite procedure legalizzate, ha invece ben pensato di ucciderli tutti nel giro di pochi giorni, avvelenandoli. Strano vero? Eppure questa storia non è anonima, né segreta, infatti molti erano a conoscenza della colonia felina presente in questo quartiere e del degrado in cui versa attualmente questo posto. E ora se la gattina che ha partorito 22 giorni fa, sotto lo scalino di casa mia, con 3 gattini a seguito, decidesse di allontanarsi momentaneamente dai suoi cuccioli,  che fine farà? E i gattini che ancora dipendono totalmente dalla mamma? Cerchiamo qualcuno che li adotti per evitare che facciano la fine degli altri? Nonostante le numerosi segnalazioni effettuate dalla popolazione all’Amministrazione Comunale,  denunciando lo stato di abbandono delle viuzze tanto amate dai residenti e dai turisti in vacanza che da qui hanno accesso ai santuari del Calvario e della Croce,  non sembra essere né utile né importante restituire la dignità e la bellezza che questo quartiere conserva ancora. Con l’arrivo della primavera, le sterpaglie presenti nelle uniche vie d’accesso per raggiungere le proprie abitazioni sono riuscite ad ostruire il passaggio. Apprezzabile l’iniziativa del 25 maggio che ha visto coinvolti un gruppo di volontari che hanno ripulito qualche parte dell’ambiente, peccato però che le erbacce estirpate giacciono ancora dopo una settimana dentro i sacchi di colore azzurro della spazzatura. Prezioso il lavoro dei volontari ma se non aiutati da chi è pagato per rendere vivibile e bellissima la città in cui vive,  ciò è totalmente inutile.  Potremmo poi ancora parlare della famosa raccolta differenziata scrupolosamente rispettata dai “san giusippari” e il venerdì smaltita senza nessuna distinzione di plastica,  carta,  umido e vetro. A cosa serve differenziare la spazzatura dal lunedì al sabato se poi il venerdì viene concentrata tutta in un unico recipiente?  E perché non richiamare chi lascia le moltissime bottiglie di vetro di birra sulle scale della  chiesa di San Giuseppe? E perché non rendere quest’area videosorvegliata visto che lasciando la macchina la si trova senza antenna o senza specchietti o sfregiata o senza cappucci delle valvole e quasi quasi chiedere un passaggio per andare al lavoro? Dinanzi a tale indifferenza e leggerezza vorrei sottolineare che in questo posto vivono persone, famiglie e bambini che fuori dall’orario scolastico giocano fuori casa in un ambiente sporco, pericoloso,  dimenticato e portato alla luce solo il 19 Marzo. Dinanzi alla negligenza di molti e all’ignoranza di tanti altri che credono di fare la cosa giusta intervenendo di propria iniziativa su questioni delicate c’è chi desidera fare presente che la Pubblica Amministrazione ha il dovere di tutelare i propri cittadini di qualunque quartiere facciano parte. Dare delle risposte e prendere dei provvedimenti seri sulle sopracitate questioni è doveroso e indispensabile”

About Post Author