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Taranto: Bitetti, ‘Nuovo report Legambiente su aria è preoccupante’

Pubblicato il 5 Febbraio, 2022

Il nuovo report di Legambiente “Mal‘aria di città. Quanto manca alle città italiane per diventare clean cities” consegna un nuovo, preoccupante quadro sulla qualità dell’aria a Taranto. Il dato più inquietante registrato nel 2021 ed emerso dalle rilevazioni delle centraline esaminate dall’associazione ambientalista,   riguarda la concentrazione di biossido di azoto che regala al capoluogo ionico la maglia nera di tutta la Puglia. Taranto  è la città messa peggio per la concentrazione di NO2 con 25 nanogrammi per metro cubo. Una soglia che l’associazione ambientalista chiede di abbassare del 60 per cento. Inoltre, nel 2021 le due stazioni che hanno registrato il maggior numero di giorni in cui è stata superata la media giornaliera di pm10, sono state quelle posizionate in via Machiavelli al rione Tamburi e a San Vito. Per il pm2.5 non sono stati registrati, invece, giorni in cui è stato superato il valore limite. L’emergenza smog non risparmia tuttavia nessuna delle 102 città prese in esame ma c’è un elemento su cui Legambiente invita a riflettere: le polveri sottili di Taranto sono più patogene  rispetto a quelle delle altre città prese in esame. Ed è proprio per queste ragioni che  il primo impegno che devono assumere con gli elettori tutti coloro i quali  si candidano ad amministrare la città di Taranto deve essere quello di adottare politiche tese a ridurre significativamente gli indici presi in esame dall’indagine di Legambiente entro i cinque anni di legislatura. Un impegno che dovrà costituire le fondamenta del programma elettorale del candidato sindaco della coalizione di appartenenza. È dovere politico, sociale e di cambiamento del paradigma culturale della città che dobbiamo assumere per i nostri figli per cui tutti speriamo un futuro da costruire nella città dove sono nati. (Piero Bitetti)

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