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mediterraneo

Taranto, ennesima incursione russa nello Ionio: è arrivata la ‘killer di portaerei’

Pubblicato il 8 Aprile, 2022

Si inasprisce nello Jonio, approssimativamente 160 chilometri a sud della base navale di Taranto (la più grande d’Italia), la nuova «Guerra Fredda» fra Mosca e la Nato

Si inasprisce nello Jonio, approssimativamente 160 chilometri a sud della base navale di Taranto (la più grande d’Italia), la nuova «Guerra Fredda» fra Mosca e la Nato, provocata dall’invasione dell’Ucraina, proprio nelle ore in cui il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg annuncia un rafforzamento degli aiuti militari alle forze armate di Kiev impegnate nella resistenza contro le truppe russe. Terzo avvistamento nelle acque di Taranto, dopo i primi due che avevamo riportato.

Secondo le ultime notizie raccolte da analisti indipendenti sul web (“Itamilradar”), da ieri a est di Crotone è in navigazione il cacciatorpediniere “Vice Ammiraglio Kulakov”, unità antisommergibili della Marina russa evidentemente inviata dallo stato maggiore di Putin a fronteggiare nell’area la portaerei statunitense “Truman” e la sua scorta, task force che il Pentagono ha deciso di continuare ad impiegare nel Mediterraneo fino alla prossima estate. Più a sud, a est di Malta, il caccia russo risulta “spalleggiato” a distanza dall’incrociatore lanciamissili “Varyag”, mentre si sarebbe spostato a sud ovest dell’isola di Creta l’incrociatore lanciamissili “Ustinov”, unità considerata come “killer di portaerei”.

Fonte- LUCIANO MANNA

Proprio lo “Ustinov” a fine febbraio, sempre nel confronto a distanza secondo lo stile del “gioco del gatto e del topo”, si rese protagonista di un’analoga “incursione” nei confronti sempre della “Truman”, giungendo fino a meno di 400 chilometri dalla base pugliese della Marina militare, per poi invertire la sua rotta nel giro di 24 ore e far rotta verso est, più vicino al porto siriano di Tartus, “quartier generale” della Marina russa nel Mediterraneo.

taranto

Con la francese «De Gaulle» tornata in porto a Tolone e la «Cavour» della Marina militare italiana agli ormeggi a Taranto, almeno fino a ieri era rimasta la portaerei a propulsione nucleare americana “Truman” a garantire la missione «Noble Shield» – come ha riferito alla “Gazzetta” il sottosegretario alla Difesa on. Giorgio Mulè – che consiste nella sorveglianza aeronavale e antisommergibili nel «Mare Nostrum».

Oltre a scandagliare gli abissi con i sonar e con le boe-sonar lanciate dai suoi elicotteri, la “Truman”, al comando della Sesta Flotta Usa di base a Napoli, garantisce anche rinforzi per i pattugliamenti sull’Est Europa con i caccia imbarcati F-18, assistiti da aerei radar (“Awacs”) e aerei-cisterna per il rifornimento in volo.

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