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Taranto: Petizione strisce blu, Melucci ‘Sapore amaro della propaganda’

Pubblicato il 4 Gennaio, 2022

La petizione di oggi ha il sapore amaro della propaganda e non avrebbe nulla di scandaloso se si chiedesse il miglioramento della delibera cosa già messa in atto dal commissario prefettizio invece della sua cancellazione. Questo sarebbe un processo sano, nell’interesse di tutti. La sensazione, invece, è che l’intento sia usare le persone per abbattere un progetto comune che anche se faticoso serve a costruire un futuro più sani e sostenibile  per la nostra  città. Il provvedimento certamente perfettibile fu preso perché legittimato dall’esperienza positiva delle maggiori amministrazioni comunali moderne come la nostra ambisce a diventare. Lo sanno bene quelli che ora caldeggiano la protesta ma che in aprile condivisero attivamente e approvarono la delibera così com’è oggi.

Ieri approvavano e oggi accusano.

Il provvedimento può essere sicuramente rivisto alla luce della sua attuazione pratica, ma va sempre ricordato quanto sia anche propedeutico a una serie di vantaggi per i cittadini che, liberati da auto e traffico, avrebbero in cambio mezzi pubblici più efficaci, park&ride a prezzi convenienti, meno stress, risparmi e tanta salute dell’aria in più. Nei grandi centri urbani, da Nord a Sud, lì dove è ormai consolidata la disincentivazione all’uso di auto proprie, risparmiare tempo, salute e soldi spesi nel traffico è una pretesa dei cittadini nei confronti dell’amministrazione, non il contrario.

Chi sobilla i tarantini a chiedere la cancellazione e non la modifica migliorativa della delibera “strisce blu”, mistifica la realtà di quanto già accade da anni in Italia e nel mondo.  Inoltre, chi utilizza sedi che dovrebbero essere di pubblici uffici, già utilizzate nei mesi scorsi per i tavoli trasversali e messe a disposizione settimanalmente a coloro che hanno poi firmato per la caduta del consiglio comunale, non è credibile.

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