Pubblicato il 29 Giugno 2023
Erano le chat di Telegram il luogo in cui condividere le esperienze con le armi. A scriverci erano tanti giovanissimi, tutti minorenni.
Il confronto era su tutto, anche sugli esplosivi: richiedevano informazioni e consigli su come confezionare molotov e detonatori, pubblicando anche foto degli ordigni realizzati, ricostruisce il Corriere.
Al termine di un’indagine che si è sviluppata da ottobre 2022 e febbraio 2023 e coordinata dal procuratore capo del Tribunale per i Minorenni di Milano, Ciro Cascone, e dal sostituto Sabrina Ditaranto, la polizia postale, in collaborazione con la Digos e con l’ausilio di unità cinofile, ha eseguito oggi, giovedì 29 giugno, otto perquisizioni a Milano, Avellino, Lecce, Pisa, Sassari, Nuoro e Treviso.
Nelle chat, i ragazzi affermavano di andare in giro con coltelli e a volte persino con pistole (a salve o da softair).
“I miei genitori sono contrari alle armi, allora me le fabbrico io oppure me le prendo da qualche parte […] Ci ho sparato con una glock vera… […] Te lo dico perché le modifico da quando avevo 14 anni […]”, è un’altra conversazione rintracciata dagli investigatori del Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Milano.