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Termiti, è emergenza. Parola di entomologo

Termiti, è emergenza. Come risolvere il problema? Ne abbiamo parlato con il dott. Cerquetella, entomologo, esperto del settore

Pubblicato il 29 Luglio, 2020

Si chiama Reticulitermes Lucifugus ed è l’emergenza estiva di alcune cittadine marchigiane, tra cui Tolentino che ne ha discusso ieri in Consiglio comunale perché una zona è letteralmente infestata. Sono le termiti “cattive”, quelle che hanno paura della luce (è nel nome) e sotto terra però fanno quello che vogliono, anche perché gli interventi di prevenzione sono spesso insufficienti: costruiscono nidi e scavano cunicoli per arrivare a legno e cellulosa.
Inutile dire che si scoprono difficilmente e spesso ce ne accorgiamo troppo tardi, quando il danno nelle abitazioni è rilevante. Ne parliamo con il dottor Simone Cerquetella, entomologo, esperto della Newpharm di Padova, una delle società più competenti in materia.

“Il problema è nazionale, faccio il caso di Bagnacavallo in Emilia Romagna che convive con questo problema da venti anni. In certe aree la situazione, specie con questo clima sempre più tropicale, si è fatta drammatica. I danni possono essere ingenti e strutturali, se non si interviene in maniera decisa”.

“Molto spesso i tempi amministrativi sono più lunghi di ciò che servirebbe all’azione, ma con questo non voglio puntare il dito su nessuno. I nostri sindaci fanno quello che possono: pensiamo solo al fatto – continua l’esperto – che nel dopoguerra c’era una divisione del Ministero che si occupava del problema della gestione delle termiti in Italia. Ci sarebbe bisogno di più collaborazione anche con le varie istituzioni locali e regionali che vanno coinvolte sinergicamente come succede in materia, per esempio, in Emilia Romagna e Veneto”.

Che fare dunque per non arrivare a spendere cifre che i Comuni non hanno più per l’eradicazione dei nidi? “Prevenire è la parola d’ordine. Bisogna capire subito, come è stato fatto a Tolentino, l’entità del problema. Ci sono società specializzate che lavorano benissimo, ma vanno messe nella condizione di poter fare il lavoro in maniera continuativa. Pensi che una colonia di Lucifugus è in grado di mangiare una grossa quantità di legno prima che ne veniamo a conoscenza (da non confondersi con i Kalotermes Flavicollus, che sono le termiti che seccano le piante). Giorno dopo giorno distruggono non solo abitazioni, ma anche danneggiano per sempre i nostri preziosi beni artistici. Ogni città è a rischio”.

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