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Tetraedro chiude l’estate viterbese 2020

“Clausi cum clave – Viterbo e i Papi” della compagnia teatrale Tetraedro, che cura adattamento e testo, chiude, sabato 26 settembre ore 21 in piazza S. Lorenzo, gli appuntamenti dell’estate 2020 a cura del Comune di Viterbo, con la collaborazione di ATCL Circuito multidisciplinare dello spettacolo dal vivo, finanziato dal MIBACT e dalla Regione Lazio.

Pubblicato il 24 Settembre, 2020

“Clausi cum clave – Viterbo e i Papi” della compagnia teatrale Tetraedro, che cura adattamento e testo, chiude, sabato 26 settembre ore 21 in piazza S. Lorenzo, gli appuntamenti dell’estate 2020 a cura del Comune di Viterbo, con la collaborazione di ATCL Circuito multidisciplinare dello spettacolo dal vivo, finanziato dal MIBACT e dalla Regione Lazio.

In CLAUSI CUM CLAVE – VITERBO E I PAPI la compagnia affronta un periodo della storia cittadina (1257-1281) di particolare rilievo e intensità, specialmente per la presenza assidua dei papi e per i benefici di vario genere che ne derivarono, per i quali Viterbo rivestì un ruolo di primo piano nella vicenda politica italiana ed europea.Personaggi, eventi di varia natura (politici, diplomatici, militari, religiosi, eccetera), aspetti e strutture della vita quotidiana, momenti e protagonisti della storia imperiale e pontificia danno luogo, nello spettacolo, a numerosi percorsi e quadri tematici con la regia di Francesco Cerra, interpretati da Franco Heera Carola, Moira Persi, Italo Della Reda, Raffaele Risoli, Andrea Fabi e con musiche e canti della tradizione medioevale suonate dal vivo.Si compone così un appassionante itinerario storico per comprendere quell’importante secolo. Gli edifici di culto, i palazzi e le torri dell’insediamento aristocratico, i profferli ed i cortili delle dimore agiate, fanno da “quinta” al dinamismo della città vivente, quella dei mercanti, degli artigiani, dei salariati, nonché, ovviamente, dei potentes (granditia nella Viterbo medioevale) coinvolti in permanenza in rivalità irriducibili e aspri conflitti oltre che impegnati in rilevanti transazioni economiche.Accurato il lavoro di studio che la compagnia ha portato avanti basandosi su quanto la ricerca scientifica, ovvero quella costruita con solida aderenza alle fonti, ha fin qui potuto accertare della complessa, travagliata e avvincente storia di Viterbo.• Alessandro IV, papa dal 1254 al 1261 (stabilmente a Viterbo dal 1257);• Urbano IV, papa dal 1261 al 1264 (divise la sua residenza tra Orvieto e Viterbo);• Clemente IV, papa dal 1265 al 1268 (visse questo periodo quasi sempre a Viterbo);• Gregorio X, papa dal 1271 al 1276 (Gregorio X fu a Viterbo in realtà poco più di un mese, tra il febbraio ed il marzo 1272);• Innocenzo V, papa dal 21 gennaio al 22 giugno 1276 (si fermò a Viterbo una quindicina di giorni, poco dopo la sua elezione, e vi incontrò Carlo d’Angiò);• Adriano V, papa dall’11 luglio 1276 al 18 agosto 1276 (trascorse quasi tutto il suo breve pontificato nel convento accanto alla Chiesa di San Francesco alla Rocca);• Giovanni XXI, papa dal 15 settembre 1276 al 20 maggio 1277(fu quasi sempre a Viterbo);• Niccolò III, papa dal 1277 al 1280 (si divise tra Viterbo, Roma e Soriano nel Cimino);• Martino IV, eletto il 22 febbraio 1281(abbandonò Viterbo subito dopo l’elezione).Martino IV, al secolo Simon de Brion, fu l’ultimo papa del periodo “viterbese”. Eletto dopo un lungo (sei mesi) e travagliato conclave (il Capitano del popolo di Viterbo, Annibaldo Annibaldi, aderente alla fazione angioina, era intervenuto nel conclave arrestando due cardinali ed impedendo al cardinale protodiacono Matteo Rubeo Orsini di parteciparvi), fu incoronato a Orvieto, causa l’ostilità dei romani ad un papa francese, e decretò l’abbandono di Viterbo, come sede papale, proprio a causa delle pesanti intromissioni dei potenti della città nel conclave che lo aveva eletto. La sede papale non tornò mai più nella città di Viterbo. L’evento rientra nell’ambito dell’Estate viterbese promossa dal Comune di Viterbo, assessorato cultura e turismo.  

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