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Tragedia di Marcinelle: Bandiera a mezz’asta a Montebelluna

La bandiera italiana di Montebelluna sarà a mezz’asta l’8 agosto per celebrare celebra Giornata Nazionale del Sacrificio del lavoro italiano istituita in occasione dell’anniversario della tragedia di Marcinelle avvenuta nella miniera di carbone Bois du Cazier in Belgio nel 1956.

Pubblicato il 7 Agosto, 2020

La bandiera italiana di Montebelluna sarà a mezz’asta l’8 agosto per celebrare celebra Giornata Nazionale del Sacrificio del lavoro italiano istituita in occasione dell’anniversario della tragedia di Marcinelle avvenuta nella miniera di carbone Bois du Cazier in Belgio nel 1956.

Una tragedia che costò la vita a 262 minatori di cui 136 italiani (7 trevigiani) e tra i quali anche il montebellunese Guerrino Casanova, decorato con medaglia d’oro al merito civile nel 2005.

Un gesto simbolico per non dimenticare la tragedia di 64 anni fa e per accogliere l’invito da parte della Prefettura di Treviso rivolto a tutti i Comuni della Provincia per fare memoria di quanto accaduto.

Si ricorda che dal 1946 al 1961 circa settantamila italiani partirono grazie al protocollo Italo Belga firmato il 23 giugno 1946 dal primo ministro italiano Alcide De Gasperi, con il corrispettivo belga, e che prevedeva l’invio di giovani sani e robusti (duemila alla settimana) destinati a lavorare nelle miniere per minimo un anno in cambio di carbone, comunque non gratuito.

Il viaggio per il Belgio avveniva molto spesso su lunghe tradotte e su carri bestiame, dopo estenuanti visite sanitarie. All’arrivo, agli italiani erano assegnati come alloggi le baracche e gli hangar dei campi di concentramento e il lavoro in miniera avveniva centinaia di metri sottoterra, tra alte temperature, sofferenze, lutti (20.000 circa), ma soprattutto tra moltissime invalidità permanenti (15.000 circa) dovute alla silicosi.

E’ in questo contesto che avvenne in Belgio “la madre di tutte le stragi”, una tragedia rispetto alla quale Montebelluna ha già dimostrato la propria sensibilità accogliendo tre anni fa nell’ex Pretura la mostra “UOMINI IN CAMBIO DI CARBONE. Storie di italiani nelle miniere del Belgio” promossa ed organizzata dalla sezione dei Trevisani nel Mondo di Montebelluna e con il patrocinio della Regione Veneto, del Comune di Montebelluna, pere portare a conoscenza delle nuove generazioni le tragedie e le sofferenze di tante famiglie italiane che sono state costrette ad emigrare per sopravvivere alla povertà.

Interviene il sindaco: “E’ opportuno non sottacere che la migrazione italiana in Belgio – che ebbe un costo in termini di vite umane notevole, sia per tragedie come Marcinelle, sia per gli effetti della silicosi – va letta nel contesto della Ceca, ovvero della nascita nel 1951 della Comunità europea del carbone e dell’acciaio.

L’Italia, che aveva bisogno di materie prime, effettuò quello che venne poi chiamato “Accordo uomini-carbone” in un contesto ove le regole di sicurezza per i nostri lavoratori non erano garantite.

Forse in parte le contraddizioni dell’Europa attuale sono ricondurre a tale genesi che non poteva che essere di natura incerta perché il patto veniva contratto tra nazioni che erano state in guerra tra loro in precedenza.

Se c’è una lezione da apprendere pensando anche alla nostra vittima di Marcinelle, Guerrino Casanova, e alle altri lavoratori che persero la vita perché costretti a condizioni di lavoro insalubri, è che gli errori della politica li pagano sempre le persone umili.

Domani la bandiera sarà a mezz’asta per ricordare la tragedia di Marcinelle e la sofferenza di molti migranti italiani in Belgio affinché questa memoria ci ammonisca sulle responsabilità che la politica dovrebbe avere oggi nei confronti del mercato del lavoro e dei movimenti migratori che interessano il nostro continente, rispetto ai quali ancora non ci sono risposte coerenti né sul piano economico né sul piano umano”.

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