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Treviso, Giornata del malato in diretta tv: messa a Madonna Granda con il Vescovo Michele Tomasi

Pubblicato il 8 Febbraio, 2022

8.2.2022 – Venerdì 11 febbraio, alle ore 15.30, il vescovo Michele Tomasi presiederà la celebrazione eucaristica nel santuario trevigiano di “Madona Granda” (Santa Maria Maggiore) (nella foto la Messa dello scorso anno) in occasione della Giornata mondiale del malato. Nella festa della Madonna di Lourdes, presente l’Unitalsi – con il personale e i malati -, il Centro volontari della sofferenza, i cavalieri dell’Ordine di Malta, e numerosi operatori sanitari, il Vescovo affiderà a Maria tutti i malati e quanti si prendono cura di loro. La messa sarà trasmessa in diretta su Antenna 3 per permettere a tanti ammalati e anziani di seguirla da casa o dai luoghi di cura e di assistenza.

Sarà l’occasione per pregare per i malati, ma anche per i tanti operatori sanitari che ogni giorno, e in modo tutto particolare in questi ultimi due anni di pandemia, si prendono cura di chi soffre e sono impegnati a tutelare la salute di tutti.

La Giornata mondiale del malato compie 30 anni. Giovanni Paolo II la istituì per sensibilizzare all’attenzione verso i malati e verso quanti se ne prendono cura. “Come non ricordare – scrive papa Francesco nel Messaggio di quest’anno – i numerosi ammalati che, durante questo tempo di pandemia, hanno vissuto nella solitudine di un reparto di terapia intensiva l’ultimo tratto della loro esistenza, certamente curati da generosi operatori sanitari, ma lontani dagli affetti più cari? Ecco, allora, l’importanza di avere accanto dei testimoni della carità di Dio che, sull’esempio di Gesù, misericordia del Padre, versino sulle ferite dei malati l’olio della consolazione e il vino della speranza. Penso ai medici, agli infermieri, ai tecnici di laboratorio, agli addetti all’assistenza e alla cura dei malati, come pure ai numerosi volontari che donano tempo prezioso a chi soffre. Cari operatori sanitari, il vostro servizio accanto ai malati, svolto con amore e competenza, trascende i limiti della professione per diventare una missione. Le vostre mani che toccano la carne sofferente di Cristo possono essere segno delle mani misericordiose del Padre. Siate consapevoli della grande dignità della vostra professione, come pure della responsabilità che essa comporta”.

E dopo una benedizione al progresso della scienza medica, il Papa richiama la dignità di ogni malato. “Ogni approccio terapeutico – scrive – non può prescindere dall’ascolto del paziente, della sua storia, delle sue ansie e paure. Anche quando non è possibile guarire, sempre è possibile curare, consolare, far sentire vicinanza”.

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