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“Troppi sono i mesi trascorsi senza un vero piano di rilancio dello stabilimento”

Pubblicato il 18 Dicembre, 2020

La situazione in cui si trova il sito siderurgico di Piombino ha necessità di poter disporre di un immediato piano di investimenti pubblici e privati che, insieme all’impegno delle Istituzioni, veda la convinta e concreta disponibilità dell’attuale Proprietà.   

Troppi sono i mesi trascorsi senza un vero piano di rilancio dello stabilimento, che rischia di vedere i propri impianti non più adeguati sul piano produttivo rispetto agli standard di qualità richiesti dal mercato, così come alla fondamentale esigenza di un recupero di marginalità delle proprie produzioni.

Il Governo può e deve porre la Proprietà di fronte alla scelta di chiarire i suoi obiettivi su Piombino e concretizzare l’ingresso di Invitalia a cui fino ad ora ha dato solo una disponibilità informale,
oppure percorrere soluzioni alternative, senza escludere l’individuazione di possibili nuovi partner imprenditoriali che, affiancati dall’intervento diretto dello Stato in qualità di soggetto di stimolo, supporto e controllo, consenta di superare il perdurare di questa situazione di incertezza.


La conclusione formale del percorso di ingresso nel capitale societario da parte di INVITALIA e quindi l’intervento dello Stato, richiesto da Fim Fiom Uilm nel lontano 2014 all’indomani dello spegnimento dell’altoforno, diventa quindi fondamentale per dare concretezza ad una prima fase di revamping degli impianti non più rinviabile.


Il revamping delle linee di laminazione è solo il primo di una serie di investimenti che devono essere parte di un piano industriale che dia certezze e garanzie sia per quanto riguarda gli interventi, sia per i tempi di realizzazione degli stessi.

Un piano industriale che come Organizzazioni sindacali abbiamo chiesto di conoscere e discutere nei dettagli e che allo stato attuale presenta ancora elementi di incertezza nei punti principali di realizzazione e di incerta solidità ai fini del rilancio della realtà industriale piombinese ed alla garanzia dei livelli occupazionali.


La prospettiva annunciata di subordinare la realizzazione di un forno elettrico solo ad un eventuale ritorno alla redditività delle produzioni di laminazione è per noi una condizione troppo incerta e troppo poco vincolata dall’ingresso del capitale societario da parte di INVITALIA.


Chiediamo quindi al Governo che le risorse economiche finalizzate al sito di Piombino vincolino l’imprenditore, qualunque imprenditore, alla realizzazione del forno elettrico, anticipando i tempi attualmente previsti dal piano industriale ed avviando fin da subito un raccordo tra tutte le Istituzioni, nazionali e territoriali, deputate alla realizzazione dei necessari permessi autorizzativi. 

Solo così il sito industriale di Piombino, con tutte le sue annunciate articolazioni nelle aree demaniali e non, può assumere un ruolo strategico dentro l’annunciato e atteso piano nazionale della siderurgia italiana, per cui le Organizzazioni insistono nell’avvio di un tavolo di settore che tenga insieme tutti i siti produttivi del paese, garantendo nello stesso tempo una prospettiva occupazionale certa e piena per tutti gli attuali occupati, rigettando come Organizzazioni Sindacali Nazionali e Territoriali Fim Fiom Uilm l’idea che possano esserci esuberi da gestire con strumenti socialmente fallimentari e mortificanti.        

Per questo ribadiamo la necessità di un rapido aggiornamento dell’incontro del 11 Dicembre da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per riprendere e approfondire le reali intenzioni JSW e un confronto sulla definizione del piano industriale stesso e sul necessario indirizzo strategico che il Governo deve assicurare.          
        
Rimarchiamo altresì l’importanza che un piano industriale di questa portata sia accompagnato da adeguati ammortizzatori sociali che rendano sostenibile dal punto di vista reddituale questa difficile fase da parte dei Lavoratori che, ricordiamo, vivono di Cassa Integrazione da 6 anni.


Dopo le dichiarazioni del Ministro Patuanelli che il Governo interverrà come a Taranto con le risorse necessarie per salvaguardare il sito strategico di Piombino, adesso è fondamentale conoscere le tempistiche certe dell’innesto di tali risorse, conoscere quale sarà l’assetto societario previsto e qual è l’idea industriale che permetterà di fare sinergia nel Piano Nazionale della Siderurgia e nello specifico del sito siderurgico industriale piombinese.             

Ci attendiamo dunque che gli impegni assunti dallo stesso Ministro, a partire dalla definizione del nuovo assetto societario previsto entro il 25 Dicembre prossimo, trovino conferma nel più breve tempo possibile.                             

FIM-FIOM-UILM NAZIONALI E PROVINCIALI

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