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Turetta

Turetta potrà seguire i funerali di Giulia Cecchettin: in cella la tv e un detenuto “angelo custode”

Pubblicato il 4 Dicembre 2023

Nel carcere di Verona Filippo Turetta gode dei diritti riconosciuti a tutti i reclusi, e può, quindi, guardare anche la tv.

Se domani lo vorrà, spiegano fonti qualificate, nulla vieta che possa assistere alle dirette televisive che trasmetteranno i funerali di Giulia, quelli che, alle 11, saranno celebrati a Padova, nella Basilica di Santa Giustina.

“E’ un detenuto come gli altri, e si rende conto di quello che ha fatto”, spiegano le stesse fonti.

“Sta prendendo le misure con la realtà del carcere, che la prima volta è uno choc”, aggiungono.

Il 22enne è in cella con un detenuto di 50-60 anni, un angelo custode, che in accordo con la direzione ha accettato di seguirlo.

A proposito dei funerali, il sindaco di Padova Sergio Giordani ha firmato un’ordinanza nella quale proclama il lutto cittadino “Tenuto conto che l’amministrazione comunale, raccogliendo la spontanea partecipazione dei sentimenti dell’intera cittadinanza, intende manifestare in modo solenne il dolore della città per questa grave e dolorosa perdita. Considerato che è prevista un’alta partecipazione sia di autorità sia di cittadini, si potrà seguire la cerimonia anche dall’esterno della basilica attraverso due maxi schermi”. 

Le bandiere saranno a mezz’asta su tutti gli edifici comunali.

Modifica della viabilità e blindatura dell’area di Santa Giustina e parte di Prato della Valle.

Al termine del rito funebre, è previsto, alle ore 14, un momento di preghiera nella chiesa parrocchiale di Saonara (Padova), paese di origine della famiglia di Giulia.

In serata, sempre a Saonara, si terrà una veglia di preghiera in suffragio.

Il papà di Giulia, Gino Cecchettin, ha chiesto la partecipazione collettiva.

“Abbiamo scelto una chiesa grande, la Basilica di Santa Giustina, affinché arrivi un messaggio di  grande partecipazione, lo abbiamo voluto così perché arrivi questo messaggio”, ha spiegato davanti alla sua casa.

“Sto preparando un messaggio scritto che leggerò quel giorno – ha aggiunto – Non sono bravo con le parole, chiedetemi semmai di elettronica … ma sto cercando di dire le cose al meglio”.

Con Giulia, e la sorella Elena, anche quest’uomo pacato, distrutto da dolore, è divenuto l’emblema di chi non vuole arrendersi a questo sprofondo della civiltà, e pensa che, insieme, la violenza sulle donne si possa fermare.