Pubblicato il 3 Febbraio 2025
Foto: Ansa.it
A Viggiù, in provincia di Varese, un cimitero chiuso da più di cento anni diventa un museo all’aperto grazie a un’iniziativa dell’Università dell’Insubria. Il progetto, che riceve il sostegno di Fondazione Cariplo con un finanziamento di 170mila euro, è stato selezionato nel contesto del bando ‘Luoghi da rigenerare 2024’.
Il vecchio cimitero del pittoresco paese, noto per la tradizione dei suoi scalpellini, è stato in uso per circa un secolo e si è preservato quasi nella sua totalità, conservando intatto il suo affascinante aspetto ottocentesco.
Il progetto prevede interventi per la salvaguardia del sito, tra cui il rinforzo delle strutture murarie esistenti e la realizzazione di un nuovo ingresso. I visitatori saranno guidati dall’app Vivi, che offre itinerari con punti di interesse identificabili tramite QR code, che rimandano a contenuti virtuali immersivi che raccontano la storia del luogo e dei suoi abitanti. Inoltre, sarà creato un percorso ‘gamificato’ tra monumenti e tombe. Il progetto non si limita alla musealizzazione del sito, ma include anche scavi archeologici e ricerche bioarcheologiche.
Il progetto “Vivi – Vivere il cimitero di Viggiù” è guidato da Marta Licata, ricercatrice in Antropologia e docente di Archeobiologia presso il Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita dell’Università dell’Insubria. “Il cimitero di Viggiù – sottolinea – offre un contesto estremamente interessante dal punto di vista scientifico. Per la prima volta, il nostro team di antropologi avrà l’opportunità di mettere a confronto i dati osteologici con le informazioni archivistiche per ricostruire la storia delle persone sepolte. L’indagine della zona cimiteriale, che inizierà con le prospezioni geologiche e proseguirà con le ricerche archeologiche, antropologiche e archivistiche, ci permetterà di raccogliere informazioni che arricchiranno l’esperienza della visita al cimitero”.