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Veggente della Madonna di Trevignano, la pista della fuga con la cassa

Pubblicato il 11 Aprile 2023

L’ideatrice del culto della Vergine nel Comune romano sparita dal tre aprile. La donna potrebbe essere scappata all’estero o aver fatto ritorno a Caltanissetta

Dal 3 aprile scorso, giorno dell’ultima “preghiera in collina”, Gisella Cardia, all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla è scomparsa da Trevignano o, almeno, così sembra. La donna è salita alle cronache della ribalta dopo aver portato nel paesino sulle rive del lago di Bracciano il culto della Madonnina che piange sangue. La vicenda ha subito provocato grande scalpore, anche per le dichiarazioni della stessa Gisella che dichiarava in giro di essere incinta dello Spirito Santo.

La veggente della Madonna di Trevignano è scomparsa: tutte le possibili ipotesi

Dove può essere finita Gisella Cardia, la sedicente veggente della Madonna di Trevignano? Sono tante le ipotesi e una delle persone che fa parte del direttivo dell’associazione “La regina del rosario” ha spiegato che il marito Gianni, a causa del clamore suscitato dalla vicenda, aveva preannunciato che l’avrebbe portata via e così ha fatto.

La coppia, che arrivò a Trevignano nel 2016, potrebbe essere tornata in Sicilia, in quanto la Cardia è originaria di Caltanissetta. O magari potrebbe aver trovato rifugio ad Angri, paesino nel salernitano dove è nato il marito.

Altri ancora sospettano che i due possano essere andati in Romania, dove l’uomo avrebbe dei parenti. La cosa sicura è che la donna è scomparsa nel nulla e il mistero si infittisce sempre di più.

Dopo aver preannunciato l’arrivo della guerra in Italia e inviato l’ultimo inquietante messaggio il 3 aprile, nessuno ha avuto più notizie di lei.

L’esposto ai carabinieri di un investigatore privato

L’esposto ai carabinieri porta la firma di un investigatore privato che ha avviato delle indagini e che ha scoperto che il sangue della Madonna di Trevignano sarebbe di maiale.

L’investigatore è stato ingaggiato da alcune persone che avrebbero devoluto all’associazione della presunta veggente 123.000 euro, lasciando intendere di essere state raggirate. Il sospetto è che la donna, dopo aver fatto cassa sfruttando la fede delle persone, se ne sia andata prima che partissero le indagini.

Indagini che in realtà non sono state ancora avviate dalla Procura di Civitavecchia, poiché nessuno ancora ha sporto denuncia. In ogni caso, dato il clamore della vicenda, la Procura potrebbe comunque avviare un’inchiesta per truffa o addirittura estorsione.

La rabbia degli abitanti di Trevignano: “Noi non c’entriamo nulla con lei”

Intanto Trevignano ha subito un’incredibile sovraesposizione mediatica per una vicenda che, secondo i residenti, “non ha nulla a che vedere con noi: di Trevignano quelli che seguono la Cardia sono pochissimi, si contano sulle dita di una mano”.

In effetti durante questi mesi sono venuti da ogni parte d’Italia fedeli, pellegrini e addirittura No Vax sostenitori di cure alternative al Covid.

Si sospetta che dietro questa vicenda ci sia un’enorme truffa studiata nei particolari dalla Cardia e sulla questione le forze dell’ordine proveranno a fare luce dopo l’esposto dell’investigatore privato.