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Venezia, decarbonizzazione e aziende di servizi pubblici: stamani un convegno allo Iuav

Pubblicato il 30 Settembre, 2021

30.9.2021 – L’Europa si propone di essere il primo continente al mondo ad impatto climatico zero entro il 2050. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo servirà affrontare nei prossimi 29 anni un percorso di transizione ecologica come imposto dalla legge europea sul clima. Ma qual è il ruolo delle utilities, cioè le aziende che erogano servizi pubblici come acqua, energia elettrica e gas in tutto questo processo? Se n’è parlato stamani a Palazzo Badoer, sede della Scuola di dottorato Iuav, nel corso di un convegno promosso da Utilitalia, la Federazione nazionale imprese di acqua, ambiente e energia.

Al meeting, introdotto dall’assessore comunale all’Ambiente, hanno preso parte diversi “addetti ai lavori” del comparto delle utilities, tra cui due rappresentanti di Utilitalia Giordano Colarullo, direttore, e Alessandro De Pol, coordinatore della task force sulla decarbonizzazione, ma anche la prorettrice dello Iuav Mathelda Reho, il direttore generale del gruppo Veritas Andrea Razzini, Monica Manto presidente Viveracqua, Marco Carta amministratore delegato di Agici, società di ricerca e consulenza sul settore utilities e Andrea Guerrini dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.

Il convegno dal titolo “Transizione ecologica e Utilities: la sfida della decarbonizzazione” è servito a illustrare i dati di un position paper sul tema redatto da Utilitalia. Un documento che contiene una proposta di piano elaborata da Utilitalia per decarbonizzare l’Italia e cioè dire addio all’uso del carbone nella produzione di energia. Il testo, dopo aver menzionato gli investimenti già effettuati dalle utilities negli scorsi anni, in particolare 450 milioni nell’anno 2019, analizza le nuove opportunità di mercato che si prefigurano nei settori dell’acqua, dei rifiuti e dell’energia e suggerisce, per poter approfittare di queste ultime, di semplificare e uniformare le procedure di autorizzazione per gli impianti rinnovabili.

“Fare rete tra aziende che vivono problemi simili è la scelta vincente per raggiungere gli obiettivi. La decarbonizzazione è un imperativo categorico ad agire come cittadini e come imprese che operano in settori strategici come quelli dell’energia. Evitiamo di cadere in un ambientalismo di facciata” ha spiegato Alessandro De Pol di Utilitalia. Si è detta concorde sull’importanza di fare rete anche Matelda Reho, prorettrice e docente di Politiche ambientali dell’Università Iuav, la quale ha precisato come la decarbonizzazione sia un tema trasversale ai corsi di laurea del proprio ateneo. “Serve tradurre problemi globali su una scala locale di intervento e tenere insieme politiche settoriali diverse. E’ indispensabile a questo scopo fare rete”.

Nel corso dell’incontro è stata sottolineata da più parti l’attenzione di Venezia per la sostenibilità ambientale. La città è impegnata a lavorare sull’idrogeno e sull’elettrizzazione dei mezzi di trasporto di linea. E’ stata inoltre ribadita la necessità di concentrarsi sulle fonti di produzione energetica, dicendo addio al nucleare, anche quello importato dall’estero. La decarbonizzazione offre nuove opportunità di business nei servizi pubblici – è stato ricordato – e le utilities dovranno coglierle. Sarà un processo graduale che vedrà rinnovarsi il settore, con sempre più investimenti in fonti rinnovabili e sempre meno in fonti fossili e un’evoluzione culturale anche dello stesso consumatore, più attento all’ambiente e ad evitare gli sprechi. Un’evoluzione in cui sarà centrale anche la mobilità, che diverrà sempre più sostenibile grazie all’idrogeno e al biometano. Infine Andrea Razzini di Veritas ha illustrato il piano industriale 2021-23 per la crescita sostenibile della multiutility dei rifiuti, conforme agli obiettivi italiani ed europei di transizione ecologica.

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