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Vittoria, piscina Terranova chiusa da nove anni. Idea Liberale: “La nostra città non può rimanere ancora senza una piscina. Ecco le nostre proposte”

Pubblicato il 30 Aprile 2021

Nove anni di chiusura. E chissà quando se ne potrà riparlare. Anzi, il rischio è che ancora per lungo tempo tutto resti così com’è. “E’ inconcepibile” dice il presidente di Idea Liberale, Giuseppe Scuderi, a proposito della condizione in cui versa la città di Vittoria per quanto riguarda l’impiantistica sportiva.

“Uno dei problemi principali, se proprio vogliamo dirla tutta – afferma Scuderi – riguarda l’assenza di una piscina aperta al pubblico. Non può una città come la nostra, una delle più popolose della Sicilia, scontare una carenza del genere. E i nove anni a cui ci riferiamo, sono il lasso di tempo che scorre a partire da quando la piscina “Nannino Terranova” ha chiuso i battenti. Un guasto alla caldaia di riscaldamento della vasca, lo ricordiamo, rese l’impianto inagibile. La cooperativa che costruì l’impianto fallì mentre la struttura, in mano a un liquidatore, fece i conti con la mancanza di fondi per tenerla in funzione. Nel 2016, l’ex amministrazione comunale cercò di adoperarsi, attraverso un accordo con la Fin, per capire quali potevano essere le basi per riavviare l’impianto. Ma anche in quel caso il percorso non riuscì a completarsi. Adesso, però, è opportuno che si possa pianificare un’azione specifica, ed è necessario che la porti avanti la prossima amministrazione comunale, perché non è possibile che a Vittoria non ci sia una piscina per tutti. Sì, lo sappiamo, è un percorso molto complicato. Ma il Comune deve garantire una risposta efficace lungo questa direzione”. Scuderi, poi, lancia un paio di proposte. Quali? “L’ente locale – continua – dopo averne acquisito la piena disponibilità, potrebbe intercettare finanziamenti ad hoc per il recupero dell’impianto. Oppure, si potrebbe puntare a un affidamento a titolo gratuito a privati con l’opportunità, come contropartita per il Comune, di potere garantire il servizio in maniera gratuita per delle particolari categorie di utenza, penso a quelle più fragili”.