Abborda una minorenne per strada e la violenta. Lui si giustifica così: “Quando bevo non mi controllo”

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La microcriminalità nelle città italiane sta esplodendo in tutta la sua gravità e a rendere il fenomeno ancora più preoccupante è il fatto che i protagonisti di ogni tipo di violenza siano principalmente minorenni e giovanissimi.

Un ultimo terribile episodio si è consumato nel torinese, dove un 17enne ha abbordato una 15enne per strada e ha abusato di lei dopo averla condotta con una scusa in un vicolo. La ragazzina, col supporto dei familiari e delle amiche, si è finalmente decisa a denunciare il suo aguzzino che nella stessa serata si era reso protagonista di una rapina.

Un volto già noto alle forze dell’ordine

Come riferito dal Corriere della Sera il giovane non è nuovo a queste “imprese”: sarebbe il leader di una baby gang che opera tra Cuorgnè e Rivarolo e più volte avrebbe aggredito la madre. Il 17enne dopo la fine delle indagini è stato arrestato insieme ad un complice, anche lui minorenne. Fermati altri due complici 20enni, ai quali il gip di Ivrea ha imposto l’obbligo di dimora con divieto di uscita notturna. Proseguono gli accertamenti per capire se i giovani sono stati coinvolti in altri reati.

Dall’inchiesta è emersa la pericolosità della banda che, secondo i carabinieri, sarebbe pronta a tutto e non si fermerebbe davanti a nulla. Negli ultimi mesi si sarebbero resi protagonisti di rapine per pochi euro, aggressioni agli autisti di autobus e di una rapina in un appartamento a danno di un 40enne.

La violenza sessuale

L’episodio più grave riguarda lo stupro che il 17enne avrebbe commesso a danno di una 15enne che risale alla sera del 24 novembre. A quanto pare il giovane ha fermato la vittima nel centro del Canavese e, con una scusa, l’ha fatta allontanare dal gruppo di amiche per poi abusare di lei.

Le amiche hanno scoperto la violenza e hanno costretto il 17enne a fermarsi fingendo una telefonata ai genitori. La cosa non ha turbato più di tanto il giovane criminale, che ha trascorso la serata con altri amici. In seguito ha aggredito un 16enne con la scusa di una sigaretta e, dopo avergli puntato il coltello alla gola, gli ha sottratto il cellulare per poi andare a bere in un bar.

Fermato dai carabinieri si è giustificato dicendo di aver avuto un’infanzia difficile e che perde il controllo quando beve e quando fa uso di sostanze stupefacenti, che lo spingono “a fare cose che poi dimentica”. Dichiarazioni che non hanno certo migliorato la sua posizione, tant’è che per lui si sono aperte le porte del carcere minorile. Il gip ritiene che la sua personalità è estremamente pericolosa e che fra le mura domestiche ha appreso quei comportamenti violenti che usa per affermarsi nel mondo esterno.

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Redazione Nazionale

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