Il racconto choc della ragazza che ha filmato il suo molestatore sul treno: “Mi hanno addirittura chiesto come ero vestita”

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Pochi giorni fa si è verificato un episodio agghiacciante sul treno regionale Milano-Chiasso: un uomo si è masturbato davanti ad una ragazza che ha deciso di riprendere tutta la scena. La vittima di questa orribile violenza è Gnima, 30 anni, che ha detto all’uomo di andarsene e che sarebbe andata a denunciare tutto alla polizia. L’uomo è stato poi individuato, si tratta di un 25enne originario dello Sri Lanka, denunciato per atti osceni, ma la ragazza ha raccontato indignata quello che è successo dopo la pubblicazione del video.

La ragazza vittima del molestatore: “Mi hanno chiesto come fossi vestita”

Gnima ha raccontato la sua terribile esperienza in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera: “Me ne sono accorta sulla banchina. Mi fissava. Sono salita su una carrozza centrale. A treno partito me lo sono ritrovato a bordo, si masturbava. Quando ho iniziato a riprenderlo è uscito dal vagone e s’è chiuso in bagno. A quel punto mi sono alzata per cercare il capotreno”.

Dopo pochi minuti però il ragazzo è ritornato e lei, per difendersi, è dovuta passare alle maniere forti come racconta: “Gli ho sferrato un calcio. Poi ho raggiunto il capotreno che si è attivato per cercarlo con la Polfer. Ma era sparito”.

Gnima ha deciso di pubblicare il video per accendere i riflettori sui pericoli che ogni giorno corrono le donne, anche perché in questi ultimi tempi si stanno moltiplicando pericolosamente i casi di abusi e violenze sessuali.

Tuttavia Gnima, con amarezza, racconta che molti hanno strumentalizzato l’episodio: “Ancora una volta non si empatizza con la vittima. Qualcuno mi ha chiesto come fossi vestita. E ancora una volta non si parla di come tutelare i pendolari. Mai visti vigilanti sui treni”.

La ragazza rivela poi che non è la prima volta che gli capita una cosa del genere e anche in quel caso nessuno aveva preso le sue difese: “L’anno scorso, a Monza, uno sconosciuto mi aveva infilato una mano sotto al vestito. Era una sera d’estate, in strada, davanti a molta gente. Urlavo, nessun aiuto. Essendo nera, avranno pensato che fossi una prostituta”.

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Redazione Nazionale

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