“Adesso sei libero”: la frase shock della babysitter che ha lanciato il bimbo dalla finestra

“Adesso è libero”. Ha detto così. Ha detto quel che leggete. Quel che non si può leggere, che si stenta a credere sia stato pensato, espresso. Come quando osservi nel buio della caverna e vieni sconvolto da un suono che non sembra di questo mondo. Puro terrore.

Perché sono le parole che pronunciate da Monica Santi, 32 anni di Carpi; dalla babysitter fermata ieri a Soliera, nel modenese, per il tentato omicidio del bimbo di appena un anno sul quale avrebbe dovuto vigilare.

Le labbra si sono mosse per farle fuoriuscire quando il piccolo si trovava sul selciato sotto casa, pochi istanti dopo la caduta dal secondo piano.

Sono stati i vicini di casa ad ascoltare cosa può vocalizzare l’orrore; sono stati i vicini a vedere e sentire la donna mentre immobile si stagliava nella finestra da dove, ieri mattina, ha gettato via il piccolino che le era stato affidato.

Ora il bimbo è ricoverato all’ospedale Maggiore di Bologna. Dopo la notte trascorsa nell’Utin, nel reparto di terapia intensiva neonatale, le condizioni risultano sempre gravi ma stabili

La babysitter ieri è stata interrogata ma, in stato confusionale, non sarebbe stata in grado di ricostruire i fatti con i carabinieri.

L’udienza di convalida è stata fissata per venerdì, alle 9, nel carcere modenese di Sant’Anna.

La 32enne è in cella da ieri, da dopo l’interrogatorio in caserma.

Questa mattina la sua legale, Francesca Neri, l’ha incontrata.

“È ancora emotivamente provata, ma mi è sembrata un po’ più tranquilla. Si è anche informata sullo stato di salute del piccolo. Per il resto è sempre molto assente e non ha detto nulla sulla dinamica della caduta”, ha rivelato l’avvocata.

Non si esclude la possibilità di richiedere una perizia psichiatrica: “Sempre che il pubblico ministero non esprima la volontà di fare un incidente probatorio”, specifica Francesca Neri.

Il sindaco Roberto Solomita sta ricevendo tante chiamate e messaggi. “È evidente che non sono rivolti al sindaco in quanto amministratore, ma come rappresentante di una intera comunità che soffre insieme alla famiglia del bimbo”, ha detto il primo cittadino. “A loro innanzitutto, ai loro amici e a tutti noi voglio girare la partecipazione alla sofferenza, il calore e la speranza che mi stanno giungendo. Forza, ti vogliamo riabbracciare presto!”.

Un’altra comunità, in Emilia, è sconvolta da una tragedia capitata a un bambino della stessa età di quello di Soliera.

A Portomaggiore ieri pomeriggio il piccolo Tommaso Tosi è caduto dentro una cisterna di acque reflue, dove è rimasto per cinque-dieci minuti. Quando è stato estratto, le sue condizioni erano disperate e in mattinata è morto all’ospedale di Cona. “Non ci sono parole sufficienti per una tragedia simile. Siamo vicini alla famiglia e chiediamo silenzio e rispetto per il loro dolore”, dice il sindaco Dario Bernardi. Sembra che il coperchio in plastica della botola, in uno spazio del cortile adiacente alla ditta di famiglia, abbia ceduto mentre il bambino vi si trovava sopra. La Procura ferrarese guidata da Andrea Garau ha aperto un’indagine per accertare la dinamica e in particolare si concentrerà sulla sicurezza dei luoghi dell’accaduto. Bisognerà capire di chi fosse la proprietà della cisterna, se la vasca rispettasse le norme e chi debba essere chiamato a rispondere di eventuali omissioni o irregolarità.