Ariano Irpino – Il commissario del Pd, Aldo Cennamo, deve dare ad Ariano Irpino la possibilità di presentare il simbolo per le prossime elezioni amministrative, noi ci impegneremo fino all’ultimo minuto per realizzare l’obiettivo. Sarebbe assurdo il contrario, perché mi chiedo: nel Pd ci si crede, oppure no? Se ci si crede si utilizza il simbolo diversamente cosa ci stanno a fare? Siamo stanchi di persone che prima si alleano con il Pd e con il centrosinistra e poi, al secondo turno, si alleano con il centrodestra contro il Pd. Occorrono coerenza, trasparenza, senso di appartenenza e di responsabilità”.
Il senatore Enzo De Luca, esponente di area dem e dirigente storico del Partito democratico irpino, ha concluso il convegno organizzato dal partito presso l’hotel “Incontro” di Ariano Irpino, tornando sulla situazione politica locale, ritenuta addirittura paradossale. La manifestazione è stata fortemente voluta dall’ex consigliere comunale del Pd, Carmine Grasso, che da medico presso l’ospedale Frangipane di Ariano Irpino, ha vissuto con particolare intensità l’emergenza sanitaria. Tutti i partecipanti gli hanno riconosciuto un impegno molto incisivo, anche in termini di proposte e di sollecitazioni. “Sono sicuro che sul caso Ariano e sulle candidature in Regione si troverà la sintesi migliore – ha precisato – sarebbe un atto di poca lungimiranza politica non offrire ad Ariano l’opportunità di sostenere, come Pd, un sindaco che aveva già vinto l’anno scorso”.
Senatore, nel Pd irpino i commissari non sono più andati via da quando iniziarono ad attaccare la segreteria De Blasio. Terminerà la stagione dei commissari?
Le difficoltà nel Pd ci sono sempre state, già la nascita fu travagliata. Ma tutto è precipitato con l’avvento di Matteo Renzi, che non aveva l’idea dell’appartenenza al Partito democratico. Non è un caso se noi, come irpini, non abbiamo avuto più un parlamentare da quando Renzi è stato alla guida del partito. Abbiamo registrato ritardi, opportunismi e trasformismi dei singoli che sono penetrati nel Pd, ma per fortuna con Zingaretti siamo tornati ad essere un partito e mi auguro che adesso ci si organizzi per celebrare i congressi e per eleggere i nuovi organismi. Guardi, l’occupazione è cosa diversa dall’appartenere ad un partito.
E sulle regionali? L’accordo sulle candidature non è chiuso…
Ognuno può avere legittime aspirazioni e prospettive, il discorso non è questo. Il partito ha deciso per la ricandidatura degli uscenti e quindi corriamo alla Regione con il presidente del consiglio che svolge un ruolo importante sul territorio, per il resto io penso che debbano valere la storia delle persone e le condizioni che si creano intorno ad esse. Area dem ha creduto in Zingaretti dall’inizio ed ha proposto Michelangelo Ciarcia, come espressione di area dem, ma in realtà come espressione dei valori e della storia di tutto il Pd. Ovviamente c’è spazio per tutti, ma occorre essere leali e coerenti. Subito dopo le elezioni dovremo celebrare i congressi e da lì ripartiremo.
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