Strana la storia che viene da Asiago, in provincia di Vicenza, dove il titolare di un negozio di abbigliamento è tornato ad affiggere sulla vetrina dell’esercizio commerciale la scritta “Cercasi commesse 18enni, libere da impegni familiari” nonostante la sanzione inflittagli in precedenza.
Lo scorso mese di maggio infatti Mario Dal Sasso, il titolare del negozio, aveva ricevuto una multa di 7mila euro da parte dell’Ispettorato del Lavoro per l’annuncio ritenuto choc. Nonostante ciò però ha deciso di non mollare e ha detto al Giornale di Vicenza: “Sono un libero professionista che non dipende da alcun sindacato. e che ha il diritto di fare ciò che vuole nella propria azienda. Il cartello non offende nessuno, non è in alcun modo denigratorio bensì chiaro nella figura che stiamo cercando di inserire nella nostra attività. Non si comprende questo accanimento nei nostri confronti da parte di alcune sigle sindacali, nei confronti delle quali noi non abbiamo nessun obbligo di esporre le nostre politiche aziendali”.
Il motivo legislativo per il quale il titolare era stato multato dall’Ispettorato del Lavoro era quello corrispondente alla violazione dell’articolo 27 del Codice delle Pari Opportunità, che prevede un divieto per “qualsiasi discriminazione per quanto riguarda l’accesso al lavoro, in forma subordinata, autonoma o in qualsiasi altra forma, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione”.
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