E’ una delle terribili storie che giungono dai territori martoriati dal terremoto in Turchia e Siria.
Pochi giorni fa il direttore dell’ospedale ha sospettato di un infermiere che ha scoperto fotografare la bambina nella culla.
Convinto che la volesse rapire lo ha licenziato. Lunedì, alcuni uomini armati, accompagnati dallo stesso infermiere, hanno picchiato il direttore.
Il capo della direzione sanitaria, Ahmad Hajj Hassan, ha smentito le affermazioni apparse sui social media secondo cui si tratterebbe di un tentato sequestro.
“Le accuse di rapimento sono state un malinteso. Si trattava di una questione interna all’ospedale e non aveva alcun legame con la bambina”, ha dichiarato.
Ma la piccola è stata comunque trasferita.
Non solo in Siria, anche in Turchia c’è un allarme rapimenti dopo un tentato sequestro di un bambino ricoverato sempre in un ospedale.
Un uomo ha finto di essere un funzionario di polizia del distretto di Samandag, nella provincia di Hatay.
Il personale si è accorto che il suo tesserino era falso e ha chiamato gli agenti. All’uomo sono state trovate carte d’identità militari e di polizia fasulle, oro e denaro in lire turche, dollari ed euro per un valore di circa 6.500 dollari.
Lunedì il ministro della Famiglia turco Derya Yanik ha dichiarato che per il terremoto almeno 1.362 bambini sono stati separati dalle loro famiglie.
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