Consumando, quindi, altri centesimi di corrente.
Cifra irrisoria e la Novella Bio lo riconosce.
“Al di là del valore dell’elettricità prelevata, l’azienda considera l’insubordinazione”, ha dichiarato in merito il vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi, avvocato difensore dell’azienda nel processo davanti al giudice Monica Bertoncini del Tribunale del lavoro di Bergamo.
Nella storia c’è un altro elemento.
Secondo quanto riporta l’edizione bergamasca del Corriere della Sera, la difesa dell’operaio sostiene che il licenziamento sia motivato dall’attività sindacale dell’uomo, che è rappresentante sindacale per la Confederazione Unitaria di Base, contro cui l’azienda si sarebbe ritorta.
Il caso è ora in tribunale, ma i fatti risalgono quasi a un anno fa.
Quel che è certo è che il 16 ottobre del 2022 la batteria del motorino aveva perso parte della propria funzionalità e per questo doveva essere caricata più di frequente.
Per questo, l’operaio, si era appoggiato alla rete elettrica aziendale in due occasioni, il 17 e il 18 ottobre.
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