Bologna: gli studenti occupano il Liceo Laura Bassi

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Bologna. Gli studenti occupano il Liceo Laura Bassi, il comunicato del collettivo LUnA.

La nota stampa giunta dal Collettivo LUnA, formato dagli studenti e dalle studentesse del liceo Laura Bassid i Bologna:” Noi studenti e studentesse delle Laura Bassi vogliamo ribadire che la scuola è nostra ed esigiamo viverla come meglio pensiamo.

Questi sono gli anni della nostra vita che vogliamo ricordare col sorriso e che racconteremo ai nostri figli.

Anni passati in questo sistema incurante che vede gli studenti e i professori come ultima ruota del carro, hanno messo a fuoco l’esigenza e la volontà di fare qualcosa.

Inoltre, questi ultimi anni di pandemia e di incertezza sul futuro, hanno infierito negativamente sulla vita scolastica evidenziando le falle di questo macchinario arrugginito poco propenso al miglioramento.

Ci siamo resi conto che l’istituzione scolastica non ci insegna a vivere come cittadini con un pensiero libero e critico, ma piuttosto ci omologa ad una massa priva di idee proprie e di una mentalità divergente.

Con questa occupazione vogliamo mandare un messaggio forte alle istituzioni che non vogliono ascoltarci.

Le problematiche, ormai intollerabili, sorte all’interno dell’istituto Laura Bassi sono comuni a tutte le scuole e sono dovute ad un sistema marcio dalle radici, che reprime chiunque provi ad alzare la testa.

La nostra occupazione nasce inizialmente dallo scontento generale per quanto riguarda i disagi specifici del nostro Istituto quali:

1. Le dinamiche con cui viene gestita la situazione covid:

– Spazi ristretti, che non garantiscono la distanza di sicurezza;

-Non vengono fornite le mascherine FFP2 all’interno della struttura scolastica in linea con la normativa

– Le uscite scolastiche in giornata, soprattutto quelle all’aperto, si potrebbero svolgere tranquillamente in sicurezza;

– La città metropolitana non ha migliorato la situazione trasporti, vorremmo proporre un sondaggio per capire se c’è la necessità di avere una navetta dalla stazione verso la sede in Sant’Isaia;

– Disorganizzazione all’interno del sistema di tracciamento e di gestioni casi: non è possibile che su 1480 studenti ci sia una sola insegnante addetta a gestire le segnalazioni e a dare informazioni; quello che dunque critichiamo è che venga prestata maggior attenzione a questo aspetto, in modo che non venga fatto perdere tempo a nessuno;

2. La mancanza di materiale e strumentazione a scuola, che garantisca un ambiente educativo ottimale; 

-Non tutte le aule dispongono degli stessi strumenti e materiali; in più spesso sono strumenti antiquati e che non permettono di svolgere abilmente le lezioni. esempi: le penne delle LIM che non hanno i ricambi delle puntine, i cavi delle LIM che non connettono, i proiettori posizionati male, la mancanza dei telecomandi dei proiettori, la mancanza di LIM in certe aule, le aule sono poco funzionali per la DAD (microfoni integrati con le telecamere che impediscono di parlare liberamente, audio che rimbalza e rimbomba durante le lezioni…), i computer sono molto vecchi e lenti, la mancanza dei pennarelli per le lavagne, la mancanza di cancellini che cancellano i pennarelli forniti dalla scuola… etc

-Nelle aule con la LIM si presuppone che questa venga utilizzata, ma purtroppo con i frangisole e le tapparelle rotte è molto difficile guardare qualunque cosa sullo schermo della lavagna interattiva;

– Per quanto riguarda le strumentazioni della scuola inoltre, richiediamo:

•l’accordatura dei pianoforti in sede;

•le scatole degli assorbenti nei bagni delle ragazze;

•gli specchi nei bagni;

3. Problemi infrastrutturali  → richiediamo un tavolo con la città metropolitana

-Non c’è trasparenza sugli spazi disponibili negli istituti e di conseguenza parecchi luoghi sono inutilizzati. Vorremmo utilizzare questi spazi come aule per studenti e insegnanti in cui ritrovare momenti di socialità.

– Problematiche varie che spaziano dagli infissi logorati alla mancanza di lavandini, dalle tapparelle distrutte alle porte dei bagni senza serratura, dalla caldaia costantemente in riparazione ai termosifoni che non rilasciano calore perché pieni di detriti, dai muri con fori o da cui si stacca l’intonaco alle aule tinteggiate in maniera deprimente. Abbiamo preso visione dell’inizio dei lavori in data 31/01 e vorremmo, come studenti e studentesse, avere trasparenza sui progetti e gli accordi con la città metropolitana.

4. Supporto psicologico →  un insegnante come supporto per 900 studenti non è sufficiente; ci vorrebbe un supporto psicologico più solido e più presente, appoggio psicologico non solo da singoli, ma anche da associazioni. Siamo consapevoli dei bandi, ma c’è bisogno di velocizzare il processo burocratico, perché la situazione sta venendo procrastinata da troppo tempo.

-Riduzione della pressione psicologica da parte dei docenti.

-Risentiamo una mancanza di ascolto e trasparenza da parte dei vertici gerarchici (dirigente, città metropolitana e docenti)

5. Richiediamo inoltre di poterci ritagliare dei momenti di attualità, al di fuori delle assemblee di istituto e di classe;

-Vorremmo che ogni anno ci fosse concessa la settimana autogestita;

-Vorremmo ore prefissate, di educazione all’affettività e educazione civica;

-Vorremmo dei laboratori mirati a darci strumenti per poter interagire al meglio con i nostri   compagni/e con difficoltà e disabilità, per favorire al meglio l’integrazione sociale ed emotivo/affettiva. Essendo anche Liceo delle scienze umane, troviamo giusto che l’argomento venga trattato e vissuto per un’effettiva evoluzione umanistico/pedagogica di tutti i partecipanti. Per non lasciare nessuno indietro

-Vorremmo poter utilizzare i laboratori di chimica, laboratori di lingua, biblioteca all’occorrenza.

6. problematiche interne all’organizzazione della giornata scolastica:

– intervallo → chiediamo che l’intervallo venga ampliato da 10/15 a 20 minuti con la campanella regolata correttamente. In maniera tale che quando il cortile sarà agibile i ragazzi seguendo una turnazione possano utilizzarlo.

Inoltre portiamo in campo delle critiche più generali al sistema scolastico, in quanto da 30 anni a questa parte il Governo e le sue istituzioni si sono resi responsabili di tagli all’istruzione che hanno smantellato la scuola pubblica.

7.Miglioramento progetti ministeriali e trasparenza di tali nell’nell’istituto:

-le riforme della scuola inserite nel PNRR incentrate su digitalizzazione e professionalizzazione si inseriscono in un contesto socio-economico in cui la scuola ha perso, a partire dalle riforme degli ultimi 30 anni, il suo ruolo emancipativo, per dare spazio all’assetto professionalizzante tanto di Istituti quanto di Licei. Noi studenti veniamo formati in quanto futuri lavoratori e membri dell’apparato produttivo del paese, più che come cittadini liberi e dotati di spirito critico.

-vogliamo decidere noi studenti sui fondi del PNRR in quanto gran parte di questi andranno ad alimentare un sistema scolastico già marcio dalle fondamenta, rendendolo ancora più ostile agli interessi di noi studenti.

8. Inoltre rivendichiamo questa occupazione per solidarietà alle scuole che hanno occupato e per mandare un messaggio forte contro la repressione violenta degli studenti che da Milano, Torino, Roma, Napoli sono stati repressi a manganellate da quelle stesse istituzioni che dovrebbero ascoltarci; e in nome di Lorenzo che purtroppo è morto a causa di un’alternanza scuola lavoro assassina”.

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Redazione Bologna

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