Orrore a Caivano, ci sarebbero altri video di atroci violenze sulle due cuginette

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Dopo il drammatico stupro di Palermo a danni di una minorenne, a distanza di pochi giorni è esploso un altro terribile caso di violenza che ha avuto luogo a Caivano, paese in provincia di Napoli, dove due cuginette minorenni avrebbero subito terribili violenze.

Come rivela Il Messaggero, sarebbero stati trovati almeno altri 10 video negli 8 cellulari sequestrati ai membri del branco, tra i quali anche due maggiorenni, dove ci sono altre violenze e abusi sessuali.

I video delle agghiaccianti violenze nei cellulari degli indagati

Secondo le indiscrezione nei video ci sarebbe anche un atto di autoerotismo compiuto da una delle due vittime, che sarebbe stato visto dal genitore di uno dei minorenni indagati prima che il cellulare venisse sequestrato.

Al momento però non ci sono conferme e gli stessi inquirenti sulla vicenda stanno mantenendo il massimo riserbo. Se però dovesse essere confermata tale ipotesi, bisogna capire se la ragazzina è stata indotta a fare quel gesto sotto minaccia o se abbia ricevuto dei soldi dai suoi aguzzini. In entrambi i casi sarebbe stata vittima inconsapevole delle perversioni malate del branco.

Tensione altissima a Caivano

Le violenze sulle due bambine a quanto pare andavano avanti da tempo, fino a quando le vittime hanno deciso di denunciare i loro aguzzini. A Caivano la tensione è altissima e la gente ha paura di parlare, anche perché sembra che alcuni ragazzi coinvolti siano i rampolli di famiglie criminali della zona.

Alcune violenze si sarebbero compiute, come rivela Il Messaggero, vicino l’ex centro sportivo “Delphinia” e altre in prossimità della villa comunale di Caivano, intitolata ai giudici Falcone e Borsellino, a pochi passi dalla sede della polizia municipale.

Intanto ieri pomeriggio i giornalisti de Il Mattino, della Rai e de La Repubblica sono stati minacciati da un uomo sulla cinquantina davanti alla sede dell’associazione “Un’infanzia da vivere”.

L’uomo, poi identificato dai carabinieri di Caivano, a bordo di una Fiat Punto si è avvicinato ai giornalisti per poi urlare: “Vi conosco uno a uno e ho i numeri delle vostre auto. Ve ne dovete andare subito, perché mi avete ucciso la vita”.

Intanto giovedì è in programma una manifestazione delle mamme del rione sotto gli uffici degli assistenti sociale nel Comune di Caivano per far tornare le bambine dalle loro famiglie.

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Redazione Nazionale

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