Perdonate il titolo provocatorio ma, questa è la realtà. A volte si crede di vivere in una bolla e, per certi versi, Caserta lo è. Una bolla fuori dal mondo, dove tutto sembra impossibile, nel bene e nel male. Ma non è così.

Caserta esiste e in essa c’è di tutto, il bello e il brutto. La violenza che uccide e l’amore che accompagna i cuori di chi, ora, pur avendo parole assordanti può solo tacere per quanto accaduto la scorsa notte.

La movida

La chiamano movida. Io la chiamo barbarie. La chiamano svago, io la chiamo incapacità di vivere. Il piacere di stare insieme si è trasformato in incapacità di condividere, in forza, in brutalità, in atti irreali che però descrivono una realtà inaspettata, inattesa ma, fin troppo nota.

Quello che è accaduto stanotte è indescrivibile ma è necessario raccontarlo a chiare lettere. Un ragazzo nel cuore di Caserta è morto accoltellato. Una mano armata che ha spezzato la vita di un giovane che, semplicemente ha fatto quello che i 18enni ogni sera fanno con naturalezza: vivere la movida.

Caserta violenta

Questa volta, però, la violenza si è impossessata delle vie di Caserta, e non è la prima volta che accade. Anzi. Questa volta però la violenza ha lasciato il segno.

Gennaro, questo il nome del ragazzo che, ancora non si sa per quali motivi ha perso la vita nel cuore della notte e nel cuore della città ma, senza cuore.

Dopo l’aggressione è stato portato d’urgenza all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, dove però non ce l’ha fatta. Le sue condizioni erano apparse fin da subito gravissime e l’epilogo ne ha purtroppo annunciato la tragica conferma.

E la realtà, all’indomani di una notte da incubo è che un ragazzo nel pieno della vita non ha fatto ritorno a casa.

Le domande

Perchè? Per mano di chi? Questo è quanto stanno appurando le forze dell’odine.

Ma sono anche le domande che tutti noi appartenenti a una società che, ormai, sembra sempre più strafottente, ci dobbiamo porre e con noi, anche la politica, impegnata in una campagna elettorale fatta di promesse che ci auguriamo per una volta ci accompagni verso un cambiamento, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza di una città in cui sembra possibile fare di tutto, con la convinzione di “restare impuniti”.

L’aggressore

Intanto, i carabinieri della Compagnia di Caserta, guidati dal capitano Pietro Tribuzio, avrebbero individuato l’aggressore, un coetaneo di Leone che a breve potrebbe essere fermato su disposizione dell’autorità giudiziaria.

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Giovanna Giaquinto

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