Regione Puglia, Asl di Lecce e Centro medico biologico Tecnomed di Nardò, in merito al caso Ruggeri, si sono costituiti parte civile nell’udienza preliminare del processo a carico dell’ex senatore dell’Udc e già assessore al Welfare della Regione Puglia, Salvatore Ruggeri, e altri 22 imputati, coinvolti nell’inchiesta “Re Artù” che il 7 luglio scorso ha portato a 11 arresti per un presunto intreccio a scopi corruttivi tra politica e sanità. L’udienza si é svolta davanti al giudice Sergio Tosi che ha accolto, malgrado l’opposizione degli imputati, le richieste di costituzione di parte civile, fissando la nuova udienza al 31 gennaio prossimo.
Nel caso Ruggeri la procura di Lecce contesta di avere tenuto le redini di un sistema corruttivo, con il coinvolgimento di altri personaggi della politica e della sanità pugliese. In particolare, lo stesso Ruggeri, nel periodo in cui ricoprì la carica di assessore regionale al Welfare, avrebbe favorito in maniera irregolare il rilascio dell’autorizzazione al centro privato per la Procreazione medicalmente assistita (Pma) riconducibile alla società salentina Prodìa, in cambio della promessa di una quota societaria. In tal modo sarebbe stata penalizzata la Tecnomed di Nardò, anch’essa in corsa per ottenere l’autorizzazione per operare come Pma. Autorizzazione mai ottenuta dalla Regione Puglia.
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